Pesce balestra: tecniche di pesca, curiosità e attrezzature

La pesca al pesce balestra, conosciuto anche come pesce porco, rappresenta una sfida entusiasmante per gli appassionati di pesca sportiva. Questo pesce, amante delle acque calde e tropicali, si trova spesso vicino alla riva nei mesi estivi e primaverili.

Il pesce balestra è rinomato per le sue abitudini alimentari variegate e la sua indole poco selettiva. Non disdegna infatti crostacei, ricci di mare, molluschi, e persino piccoli pesci, rendendolo un predatore versatile e imprevedibile.

In questo articolo, esplorerai le migliori tecniche per pescare il balestra, dalle specifiche attrezzature necessarie alle esche più efficaci. Prosegui nella lettura.

SOMMARIO

Com’è fatto il pesce balestra?

Il Balestra è un pesce appartenente alla famiglia Balistidae e al sottordine Balistodei dell’ordine Tetraodontiformes, presenta caratteristiche uniche e affascinanti. Si distingue per la sua morfologia robusta e le sue abitudini comportamentali particolari. La famiglia Balistidae include circa 26 specie distribuite tra 12 generi, con alcune variazioni nella classificazione.

Questa specie ittica è facilmente riconoscibile per il suo corpo compresso e spesso ricoperto da aculei rigidi. Si trovano principalmente sul dorso e sul ventre che il balestra utilizza per formare una barriera difensiva efficace contro i predatori. Infatti, quando si rifugia nelle fessure delle formazioni coralline, i suoi aculei si bloccano così da ancorarlo stabilmente nel suo anfratto proteggendosi dai pericoli esterni e dalla corrente.

Vedremo dettagliatamente caratteristiche fisiche, alimentazione e comportamento del pesce porco nei prossimi paragrafi.

Caratteristiche fisiche

Vediamo come riconoscere questa specie a partire dalle caratteristiche fisiche:

  • Il pesce balestra possiede un corpo marcatamente compresso lateralmente, che gli conferisce una forma a rombo. La testa è grande e domina la struttura del corpo
  • Gli occhi, situati in posizione elevata quasi sulla parte posteriore del corpo, possono muoversi indipendentemente, permettendo al pesce di avere una visuale ampia dell’ambiente circostante
  • Nonostante la bocca sia di dimensioni ridotte rispetto al corpo, è dotata di denti forti e affilati, per sbriciolare la corazza delle prede
  • La pelle del pesce balestra è ricoperta da piccole placche ossee che, in alcune specie, sono dotate di aculei o gibbosità, conferendo alla livrea una texture ruvida
  • La pinna dorsale è suddivisa in due sezioni, una con raggi duri e l’altra con raggi molli. L’assenza della pinna ventrale è compensata da un aculeo rigido che può essere innalzato a protezione

Alimentazione

Il pesce balestra è un abile cacciatore e si nutre di una varietà di organismi marini:

  1. Crostacei ed echinodermi: si ciba principalmente di granchi, ricci di mare e stelle marine, sfruttando i suoi potenti denti per rompere le corazze
  2. Pesci piccoli: non esita a predare pesci di dimensioni simili, soprattutto se ammalati, strappando inizialmente gli occhi delle prede

Per scovare le prede nascoste nel fondale sabbioso, emette potenti getti d’acqua con la bocca o solleva ricci di mare per farli ricadere più volte, indebolendo la loro protezione. Un altro comportamento interessante poi è quello che leggerai a breve.

Comportamento

Il comportamento del pesce porco durante un confronto con un avversario è particolarmente interessante. Per intimidire, il pesce amplifica la propria dimensione apparente innalzando l’aculeo ventrale e il primo raggio spiniforme della pinna dorsale. Se questa strategia non ha successo, il pesce emette suoni secchi e vibranti per confondere il rivale, utilizzando una varietà di tecniche sonore, come lo strofinamento dei denti o il movimento del grosso aculeo.

In termini di socialità, invece, il pesce balestra è generalmente solitario e difende con fermezza il proprio territorio. Tuttavia, alcune specie formano branchi sparsi nelle zone di barriera corallina aperta per proteggersi dai predatori più grandi. La colorazione varia notevolmente, con tonalità più vivaci nelle specie territoriali e cromatismi più uniformi in quelle che vivono in gruppo.

Quali tecniche per pescare i pesci balestra?

Per insidiare il pesce porco, puoi adottare diverse tecniche efficaci. Vediamo le principali:

  • Bolentino Sottocosta: è ideale nei mesi estivi, quando questa specie si avvicina alla riva. Utilizza braccioli di monofilo da 0.25 mm e terminali in multifibre dello 0.17 mm, abbinati a un amo n°5 ad occhiello. Innesca gamberi, tranci di calamaro o vermi succulenti come americano, cordella e bibi. Presta attenzione alla rottura del terminale, poiché il pesce balestra è noto per l’intensità dei suoi attacchi
  • Light Drifting: ancorando la barca su fondali misti, puoi approfittare della tendenza del pesce balestra a rifugiarsi sotto gli oggetti galleggianti. Quando scorgi l’ombra del pesce sotto la barca, lancia la lenza con un finalino d’acciaio di circa 1 metro e un amo robusto di numero 2. In alternativa, puoi optare per un amo con gambo lungo, onde evitare che venga ingoiato interamente. Utilizza gamberi sgusciati o tranci di calamaro come esche
  • Traina di profondità: puoi praticarla sia a profondità che a mezz’acqua, utilizzando un minnow di 7-11 cm a velocità di 2-3 nodi. La traina è particolarmente utile per agganciare il pesce balestra che si muove in acque più profonde
  • Surf Casting: richiede canne robuste e mulinelli resistenti con bobina da 0.30 mm. Abbina l’attrezzatura a un amo specifico per la pesca a lunga distanza e usa piombi per gestire l’esca e il terminale anche a grande distanza dalla riva

Ciascuna di queste tecniche offre un metodo diverso per catturare il pesce balestra e ti consente di adattare il tuo approccio alle condizioni specifiche del tuo ambiente di pesca.

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Domande Frequenti

Dove si trovano i pesci balestra?

I pesci balestra si trovano principalmente nelle acque calde di tutti i mari tropicali del mondo. Tuttavia, alcune specie sono state avvistate anche in aree subtropicali e, in rari casi, nel Mar Mediterraneo.

Gli esemplari adulti tendono a vivere nelle acque profonde delle barriere coralline, spesso in prossimità di aree esposte alle correnti marine più forti e talvolta lungo coste rocciose e scogliere. Al contrario, i giovani preferiscono le acque costiere basse. Qui, nuotano tra fondali sabbiosi punteggiati da formazioni di alghe, coralli e sassi, oppure in aree ricoperte da ampie praterie di alghe. Si possono trovare anche in lagune e zone di bassa marea, dove trovano rifugio e nutrimento.

Perché il pesce balestra si chiama così?

Il nome “pesce balestra” deriva da una traduzione peculiare dell’inglese “triggerfish“, che in realtà significa “pesce grilletto”. Questo nome si riferisce alla caratteristica pinna dorsale dell’animale, che presenta robusti raggi spinosi. Il pesce può infatti sollevare o abbassare questi raggi a piacimento, facendoli scomparire in una scanalatura apposita sul dorso. Tale movimento ricorda l’azione di armare il grilletto nelle antiche armi da fuoco, come quelle a miccia o pietra focaia, e potrebbe essere stato associato anche alle balestre, da cui deriva il nome italiano.

Cosa mangiano i pesci balestra?

Il pesce balestra ha una dieta varia e interessante, che riflette la sua natura versatile e adattativa. Utilizza la bocca, dotata di denti forti e affilati, per frantumare gusci duri di crostacei, echinodermi come ricci di mare, e persino molluschi. Non disdegna alghe, spugne e organismi planctonici. In natura, può anche emettere potenti getti d’acqua per smuovere la sabbia e scoprire eventuali prede nascoste. Alcune specie si dedicano anche alla caccia di pesci più piccoli, mostrando una sorprendente abilità predatoria.

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