Pesca al persico tecnica e attrezzature da usare

La pesca al persico coinvolge diverse specie di percidi originari di Asia Minore, regioni settentrionali ed Europa centro-settentrionale, escludendo la Spagna fino alla Siberia. Nonostante l’origine geografica, l’uomo ha contribuito all’espansione dell’areale di distribuzione di queste specie anche in Australia ed Africa.

In particolare, l’introduzione nel lago di Garda risale agli anni ’30 del ‘900. Tuttavia, la discussione sulla naturalità di questa specie in Italia è oggetto di dibattito, con la IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) che specifica trattarsi di una specie introdotta.

Possiamo riconoscere diverse tipologie di persico, tra cui le principali:

  1. Trota
  2. Sole
  3. Reale

Il persico trota o black bass ha una grande bocca, da cui deriva il soprannome “Boccalone”. D’altra parte, il persico sole si caratterizza per il corpo tondo e i colori vivaci: giallo e rosso, con una testa verde-azzurra e strisce bianche azzurre. Durante l’inverno, come gli altri persici, si sposta verso le acque profonde per poi risalire a riva durante la stagione più calda.

In Italia, il persico comune è il Reale, con una forma ovale e una lunghezza compresa tra i 20 e i 60 cm, caratterizzato dai colori predominanti del rosso e dell’arancione nelle pinne, eccetto quelle pettorali, che assumono tonalità giallastre.

Questo affascinante pesce d’acqua manifesta comportamenti interessanti, quali la tendenza a vivere in solitudine quando cresce, lo spostamento in diversi strati d’acqua in base alla temperatura e l’uso dei denti per spolpare le prede. Nel corso di questo articolo, esploreremo dettagliatamente tutto ciò che è necessario conoscere sulla pesca al persico, iniziando dalle sue caratteristiche uniche.

Prosegui nella lettura.

LEGGI ANCHE: Come si pesca il black bass?

SOMMARIO

Pesca al persico: riconoscere la specie

Tra le varie specie di percidi, la Perca fluviatilis spicca come una delle più comuni. Tra le sue caratteristiche notiamo:

  • un corpo ovale leggermente compresso sui lati;
  • un dorso verde brunastro;
  • fianchi solcati da striature scure;
  • pinna dorsale composta da raggi aculeiformi e talvolta con una macchia scura alla sua estremità;
  • coda leggermente forcuta;
  • pinna anale e ventrali rossastre.

Questo predatore vorace può raggiungere una lunghezza di 50 cm. Possiamo trovarlo in una varietà di habitat, prediligendo ambienti con correnti deboli, fondali di sassi e rocce.

La Perca fluviatilis raggiunge la maturità sessuale intorno al secondo anno di vita. La riproduzione avviene in primavera, quando la temperatura raggiunge i 6° C. I maschi formano branchi nelle aree di frega e le uova vengono deposte in nastri gelatinosi. Dopo la schiusa, le larve si alimentano di organismi planctonici.

Cosa mangiano i persici reali?

Il persico reale, essendo un predatore incallito, basa la sua dieta principalmente su una varietà di prede acquatiche:

  1. In giovane età, la sua alimentazione inizia con il plancton
  2. La sua alimentazione si arricchisce di crostacei, piccoli vermi, sanguisughe e larve di insetti
  3. I piccoli pesci diventano il cibo predominante, specialmente quando il persico raggiunge una lunghezza compresa tra i 100 e i 200 mm

La massima attività si verifica nei periodi più caldi, quando la frenesia alimentare del persico è al culmine. Questo periodo, associato alle temperature più elevate, offre condizioni ideali per la cattura di prede. Al contrario, nei mesi più freddi, l’alimentazione del persico reale si riduce a un livello di mantenimento, poiché il pesce mostra una minore attività durante le stagioni più fredde.

Il cannibalismo è un fenomeno comune in questa specie, con situazioni in cui sono i genitori stessi a predare i propri piccoli. Questo comportamento può essere attribuito alla natura predatrice intrinseca del persico reale, accentuata dalla competizione e dalla limitata disponibilità di cibo durante certi periodi dell’anno. 

Come pescare il persico reale?

La pesca al persico reale offre diversi approcci, riflettendo la golosità peculiare di questo predatore. La sua rapida ingestione dell’esca è caratterizzata da due boccate:

  • la prima per uccidere;
  • la seconda per consumare la preda.

Trovare il branco può essere una sfida, spingendo molti pescatori a preferire l’approccio dalla barca per aumentare le probabilità di successo.

Questa specie dimostra una predilezione per il pesce vivo, vermi o esche artificiali, a seconda del luogo di pesca. Per massimizzare le possibilità di cattura, quindi, è consigliabile utilizzare esche vivaci, mantenendole costantemente in movimento. Questa tattica sfrutta la tendenza del persico ad attaccare prede in movimento, sfruttando la sua natura aggressiva.

Esistono diverse tecniche comunemente utilizzate per catturare il persico reale. La pesca da barca è una scelta popolare per avvicinarsi ai branchi, consentendo ai pescatori di insidiare le prede in posizioni strategiche. L’uso di esche artificiali, come spinnerbaits o jerkbaits, può essere altamente efficace, simulando il nuoto di prede e attirando l’attenzione del predatore.

Tecniche come il drop shotting e il vertical jigging sono altresì efficaci, specialmente in aree con scarsa visibilità. Vedremo queste strategie di pesca in modo dettagliato nei prossimi paragrafi.

LEGGI ANCHE: 5 esche imperdibili per pescare il Black Bass

Pescare il persico a Spinning

L’arte di pescare il persico a spinning richiede un’attrezzatura simile a quella utilizzata per altri predatori come il black bass e il luccio, con alcune differenze cruciali. Per catturare con successo questo pregiato pesce, infatti, è consigliabile optare per una canna di tipo light e regolare il diametro del trecciato in base alle dimensioni della preda desiderata.

Le esche artificiali più efficaci includono cucchiaini rotanti di dimensioni comprese tra 1 e 3, insieme a crank da 3/4 cm. Per rispettare il persico reale, è altamente consigliato sostituire le ancorette classiche con quelle prive di ardiglione. In questo modo riduci il rischio di danni al pesce durante la cattura.

Nonostante alcuni preferiscano minnow e gomme al cucchiaino, quest’ultimo rimane un’opzione valida. Inoltre, la scelta dei colori delle esche è cruciale:

  1. tonalità brillanti in giornate soleggiate con acqua chiara
  2. colori più scuri in acque sporche e cielo grigio.

Indipendentemente dal colore, è fondamentale ricordare che il persico reale è attratto dal movimento. Pertanto, un recupero con frenate e accelerazioni continue è preferibile al recupero liscio e costante.

Spesso, il persico reale seguirà l’esca fino alla riva, consentendo al pescatore di osservare l’attacco. Questo comportamento sottolinea l’importanza di una tecnica di recupero dinamica e variegata per massimizzare le possibilità di cattura.

Pesca al pesce persico a Jigging

Il jigging è una pratica altamente proficua per catturare il pesce persico, sia in verticale che mediante lunghi lanci. Durante la fase di recupero, l’esca artificiale deve sfiorare l’acqua, seguita da un recupero del polo in eccesso. Successivamente, lascia scendere l’artificiale in profondità, mantenendo sempre la guardia alta. Le mangiate infatti possono verificarsi anche durante la calata.

Nel Nord Europa, molti pescatori adottano il mulinello per alternare mezzo giro (o un giro al massimo) e pause durante il recupero. L’utilizzo del cimino permette di sollevare verticalmente l’esca artificiale dal fondo, con brevi pause per consentire la risalita. In presenza di scarsa sensibilità dell’esca sul fondo, puoi aumentare il peso della testa del jig.

Le lenze terminali, attaccate con uno o più braccioli, poi, dimostrano efficacia nella pesca verticale su ostacoli. Utilizzando il piombo, riescono a raggiungere il fondale e a riportare in superficie il jig, esplorando gli strati d’acqua circostanti. La lenza madre può basarsi su un terminale o svolazzo, al quale collegare direttamente la lenza madre con una girella tripla.

Un’alternativa intrigante è l’uso di una torpilla, trascinata in profondità e lasciata libera per una ricerca trasversale. È utile per individuare i pesci presenti negli strati d’acqua adiacenti. 

Insidiare il persico a Drop Shot

Il drop shot è una variante della pesca a spinning ed è perfetta per insidiare conqualsiasi canna da spinning i predatori come il black bass, il lucioperca e il persico reale.

La montatura, estremamente semplice, richiede un robusto monofilo o trecciato, a seconda del predatore desiderato. Per il persico reale, un monofilo è più che sufficiente. Collegato all’estremità della canna, una girella è fissata a uno spezzone di monofilo lungo circa 1 metro. A metà di questo spezzone, con il nodo palomar, si lega un amo ad occhiello nero o brunito. Un piombo terminale con anello completa la montatura, simile a quello utilizzato nella tecnica con lo scoubidou.

Scegliendo un’esca siliconica da innescare sull’amo, il pescatore può iniziare il recupero dopo il lancio, eseguendo piccoli strappi nelle vicinanze del fondale. Un’opzione consiste nell’inserire due ami nello spezzone terminale di monofilo, ma l’utilizzo di un solo amo offre un movimento più naturale e verosimile all’artificiale.

Pesca al persico reale con scoubidou

Una pratica unica, caratterizzata da non uno, non due, ma ben 5 ami con tubicini di plastica colorata, generalmente rosso, rappresenta la particolarità della pesca al persico reale con lo scoubidou. L’uso di un’amettiera con questa configurazione è essenziale. Lanciata in mezzo alla minutaglia, quali piccole alborelle e code rosse, la tecnica richiede pazienza nell’attesa che abbocchino.

Il luccichio dei pesci catturati attrae i predatori, che sferreranno attacchi repentini. Tipica delle calde stagioni, questa tecnica trova applicazione nei grandi laghi del nord Italia, come il Lario e il lago Maggiore.

L’assemblaggio della montatura non è complesso, ma varia in base alla lunghezza della canna, utilizzata a seconda della pesca da riva o dalla barca. Canne più lunghe, di circa 4/5 metri, ad azione morbida sono preferite dalla riva, mentre canne più corte, di 3/3,5 metri, sono ideali dalla barca.

Il mulinello ospiterà un monofilo da 0,20 collegato a un galleggiante scorrevole da 15 grammi. Girelle fermeranno il galleggiante, al quale sarà legato lo scoubidou e un piombo terminale. La profondità di pesca è regolata mediante stopper di gomma sopra il galleggiante, spostati a piacimento.

Lancia lo scoubidou nel branco di alborelle e attendi un’abboccata. Muovendo legermente la canna inviti le alborelle al movimento, attirando così i predatori. Il galleggiante è il segnale per ferrare delicatamente e recuperare senza forzare. Questa tecnica, quando praticata nei luoghi adatti e con l’abilità necessaria, garantisce risultati eccellenti nella cattura del persico reale.

Le migliori esche per insidiare il persico

Il persico reale, predatore onnivoro, offre diverse opzioni per catturarlo, sfruttando sia esche naturali che artificiali:

Esche Naturali

  • Lombrico: classica esca viva, particolarmente efficace quando il persico è affamato
  • Bigattino: apprezzata dal persico reale per la sua naturalezza
  • Verme di terra: può essere una scelta redditizia, soprattutto nei periodi autunnali
  • Cagnotti: appetitosi per il persico reale, specialmente nella stagione autunnale
  • Pesce vivo: soprattutto quando è affamato, il persico ingoia l’esca sul posto, creando una scena spettacolare ma cruenta

Esche Artificiali

  1. Crank da 3-5 cm: gli artificiali che replicano il pesce foraggio sono efficaci per catturare persici medio-grandi. Una canna ad azione leggera, un mulinello di taglia 1500-2000, e l’uso di nylon o trecciato completano l’attrezzatura
  2. Cucchiaini rotanti: di varie misure (1, 2 e 3), i cucchiaini rotanti sono esche versatili che funzionano bene in molteplici condizioni. Rimpiazzare le ancorette con modelli senza ardiglione preserva l’apparato boccale del pesce
  3. Jig Head con softbait: per la pesca in verticale o la sondatura degli scalini, consigliamo una jig head abbinata a una softbait (shad, grub, creature, ecc.). Le dimensioni, i pesi e i colori dipendono da vari fattori come profondità, colore dell’acqua e corrente

Con questa gamma di esche, sia naturali che artificiali, puoi adattarti alle condizioni specifiche e alle preferenze alimentari del persico reale, massimizzando le probabilità di successo durante l’azione di pesca.

Domande frequenti

In che periodo si pesca il persico reale?

La stagione di pesca al persico reale inizia in giugno, ma il momento ottimale si verifica quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 20 gradi, di solito all’inizio di luglio. Il periodo migliore si estende quindi da luglio a settembre.

Che esca si usa per il pesce persico?

Sia esche naturali che artificiali sono utilizzate per la pesca del persico reale. Tra le esche naturali, si includono il lombrico, il bigattino, il verme di terra, i cagnotti e il pesce vivo. Per le esche artificiali, si consigliano crank da 3-5 cm, cucchiaini rotanti di diverse dimensioni, jig head con softbait e diverse tipologie di softbait come shad, grub e creature.

Come si pescano i persici?

La pesca al persico reale può essere effettuata con diverse tecniche, tra cui l’utilizzo di jig. Cerca il persico nei punti di corrente e nelle rive basse ricche di vegetazione. Puoi praticare la la pesca al jig seguendo i branchi di pesci piccoli e lanciando vicino al punto in cui si avvista un colpo di coda.

Dove si pesca il pesce persico in Italia?

Principalmente nei grandi laghi del Nord Italia, come il Lago Maggiore, il Lago di Garda, il Lago di Como, il Lago d’Iseo e il Lago d’Idro. Inoltre, la pesca al persico è diffusa nei laghi vulcanici del Centro Italia e in alcuni bacini artificiali del Meridione, come il lago Arvo in Calabria.

Ti è stato utile questo articolo?

Continua a seguire il blog di GEMA Pesca e Sport per restare sempre aggiornato sulle tecniche di pesca e i migliori prodotti per pescare in esclusiva per te.