Pesca con galleggiante: tecnica e attrezzature

La pesca con galleggiante è una tecnica ideale per catturare vari tipi di pesci. Consiste nell’utilizzo di un galleggiante, solitamente in plastica o in cork, per segnalare che una preda ha abboccato all’esca.

Il galleggiante può essere utilizzato sia in acqua dolce che in acqua salata ed è efficace per catturare una vasta gamma di specie di pesci, tra cui trote, carpe, lucci e persino tonni.

Puoi pescare con il galleggiante in modo tradizionale, utilizzando cioè una canna da pesca e un mulinello, oppure con una canna da pesca telescopica e un mulinello fissato su di essa. In entrambi i casi, l’esca viene legata alla lenza in modo che possa essere facilmente vista dal pesce.

Ci sono diverse tecniche per utilizzare il galleggiante, tra cui ricordiamo:

  • la pesca a drift, in cui il galleggiante viene lasciato libero di muoversi con la corrente;
  • la pesca a bolentino, in cui il galleggiante viene utilizzato per tenere l’esca a una determinata profondità.

Tra gli spot più comuni c’è sicuramente il mare e, in special modo, la spiaggia o il porto, poiché si tratta di due luoghi riparati. Un altro ambiente proficuo per pescare con il galleggiante è nelle dighe, perché sono spesso ricche di pesci durante la primavera e nei primi mesi d’autunno.

In questo articolo vedremo come si articola la pesca a mare utilizzando il galleggiante, quali prede catturare e con quali attrezzature.

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Cosa si pesca con il galleggiante?

Se vuoi pescare diverse specie di pesci, la tecnica con galleggiante fa al caso tuo. Essa è infatti particolarmente efficace per catturare:

  1. Salpe
  2. Boghe
  3. Donzelle
  4. Aguglie
  5. Spigole
  6. Saraghi

Tuttavia, bisogna tenere presente che questa disciplina può essere utilizzata solo in acque abbastanza calme, poiché i pesci possono essere spaventati dalle onde.

La pesca con il galleggiante può essere divertente ed emozionante, soprattutto quando si cattura un pesce di grandi dimensioni. Tuttavia, è importante seguire le leggi e le regole locali per la pesca sportiva, in modo da preservare le risorse ittiche per le future generazioni.

Inoltre, è fondamentale utilizzare attrezzature sostenibili per evitare di danneggiare l’ecosistema acquatico e di catturare pesci troppo giovani o di piccole dimensioni. In generale, può essere un’attività piacevole e gratificante per gli appassionati di pesca, ma è importante farlo in modo responsabile e rispettando l’ambiente.

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Come si pesca in mare con il galleggiante?

Puoi andare a pesca utilizzando principalmente due tipologie di galleggiante:

  • quello fisso, ovvero un galleggiante che rimane sempre alla stessa altezza sull’acqua. In questo caso, si lancia la lenza con l’esca e il galleggiante e si aspetta che un pesce abbocchi;
  • quello mobile, ovvero un galleggiante che si muove sull’acqua in base alle correnti e alle onde. Il pescatore deve essere in grado di “leggere” i movimenti del galleggiante per capire se un pesce ha abboccato.

In generale, è necessario scegliere il giusto tipo di galleggiante in base al tipo di pesce che si vuole pescare e alla profondità dell’acqua.

Una volta che si ha tutto l’equipaggiamento adatto, si può iniziare a pescare. Si lancia la lenza in acqua e si aspetta che il pesce abbocchi al verme o all’esca attaccata all’amo. Quando il galleggiante si abbassa o si inclina, significa che un pesce ha abboccato. A questo punto, si può iniziare a recuperare la lenza con un movimento fluido e continuo.

Un trucco micidiale per insidiare un numero considerevole di specie ittiche è quello che prevede l’uso della pastura. Si tratta di una mescola di farine aromatizzate con formaggio, pesci, cozze e anche feromoni. Dalla mescola di questi ingredienti inumiditi con acqua di mare creiamo delle palline da inserire nel feeder. La farina a contatto con l’acqua si scioglie e si disperde in mare in un vortice di odori scatenando la frenesia alimentare.

Armati di pazienza e di esche apposite le prede arrivano affamate. Appena il primo pesce abbocca al nostro amo ferriamo con fermezza e tiriamo su la preda. La nostra missione è compiuta.

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Quale attrezzatura di pesca usare col galleggiante?

Come anticipato, questa tecnica di pesca può essere effettuata sia in acque interne che in acque marine. In entrambi i casi, l’esca viene legata alla lenza in modo da rimanere sospesa sott’acqua, mentre il galleggiante viene posto sopra l’esca per indicare la sua posizione.

In commercio esistono diversi tipi di galleggiante che possiamo utilizzare per questo tipo di tecnica. Ci sono quella a forma di carota, a ovetto, a goccia, a pera rovesciata e tantissime altre.

Quelli più comuni sono certamente i galleggianti a pera rovesciata e a goccia, molto utili quando la corrente si fa insidiosa. A prescindere dal tipo di galleggiante che sceglierai, questo strumento ha sempre la stessa funzione: avvertirci che un pesce ha abboccato.

Infine, ecco i tipi di canne da pesca che puoi utilizzare:

  • La canna fissa, ideale per pescare cefali e occhiate, hanno una lunghezza tra i quattro e i dieci metri;
  • La canna bolognese, molto versatile perché può raggiungere anche i 7 metri di lunghezza, è perfetta per insidiare aguglie e sugarelli.

Questa tecnica di pesca è divertente e facile da imparare. Richiede solo un po’ di pazienza e un po’ di pratica per diventare bravi. Con il tempo, si impareranno a regolare il galleggiante in base alla profondità e a riconoscere i segnali del pesce quando abbocca.

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