Pesce Salpa: tutto quello che c'è da sapere su questo sparide

Il pesce Sarpa salpa è un animale marino davvero interessante e unico conosciuto anche con il nome di “mangiaracina”. Appartenente alla famiglia Sparidae (come i dentici o le orate), questo pesce ha un corpo lungo e sottile, di solito lungo fino a 30 cm, e presenta una colorazione argentea con striature dorate.

Possiamo trovarlo in tutto il Mar Mediterraneo, in prossimità di ambienti rocciosi e posidonie. La salpa è un pesce che vive in grandi gruppi che si muovono rapidamente tra gli scogli. Caratteristica principale di questa specie è la potenza del suo nuoto che emette vibrazioni in acqua. Inoltre, ha un odore caratteristico che ricorda il fango.

In questo articolo andremo alla scoperta di questa specie ittica davvero eccezionale. Quindi vedremo quali sono le tecniche più in voga e quali esche utilizzare per insidiarle al meglio.

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SOMMARIO

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Pesce salpa: cosa mangia e dove trovarlo?

Le salpe sono un tipo di pesce osseo che si ciba di una grande varietà di prede, tra cui invertebrati di piccola statura. Lo sparide nasce carnivoro, cacciando anellidi, crostacei e altri invertebrati, per poi passare in età adulta a cibarsi di alghe, comunemente chiamate lattuga di mare.

In Italia, le salpe vengono pescate principalmente durante la primavera e l’estate, quando le temperature dell’acqua sono più alte e le alghe fluttuano in superficie. Data l’abbondanza di cibo che al contempo ripara i pesci dai predatori, questi sparidi arrivano a frotte.

Possiamo trovarli lungo le coste del Tirreno, del Mar Adriatico e dello Ionio, soprattutto nelle regioni del Sud Italia come Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Quali tecniche usare per il pesce mangiaracina?

Le salpe sono pesci pelagici che si possono pescare utilizzando diversi metodi. Alcune delle tecniche più comuni sono:

  1. Pesca Bolognese: si utilizza una canna bolognese di circa 4-5 metri e una lenza in nylon. Durante l’azione di pesca si fa lavorare l’esca a pochi centimetri dal fondale (generalmente la montatura ha una biforcazione che prevede un’esca per amo) finché la preda non attacca;
  2. Pesca all’inglese: anche in questo caso le canne da pesca hanno una lunghezza di circa 4 metri sondando il fondo. Sarà necessario usufruire della pasturazione per richiamare le salpe a gruppi e insidiare quelli maggiormente tentati dalle esche;
  3. PAF (Pesca a fondo): in questo caso si utilizzano le alghe per insidiare questi sparidi, poiché essi sono soliti raschiare il fondo alla ricerca di cibo.

In generale, la tecnica scelta dipenderà dalle preferenze personali del pescatore, dalle condizioni del mare, dalla stagione e dalla disponibilità delle salpe in una determinata area.

Le migliori esche per pescare le salpe

La pesca del mangiaracina richiede l’utilizzo di esche specifiche, la cui scelta dipenderà dalle condizioni ambientali e dalla presenza di altre specie nella zona di pesca.

Una delle esche più comuni utilizzate per pescare il pesce salpa sono i gamberi vivi o congelati. Questi possono essere presentati su un gancio singolo o su un amo a paletta per aumentare la visibilità e l’appetibilità. I gamberi sono un’esca ideale perché imitano le prede naturali della giovane salpa e possono essere facilmente trovati in molte aree di pesca.

Altri tipi di esche popolari per la pesca del pesce salpa sono:

  • Larve di insetto: come la mosca nera o la mosca della farina, da presentare su un gancio singolo o su un amo a paletta
  • Vermi di terra: utilizzati come esche per catturare il mangiaracina in acque poco profonde o a basse temperature
  • Lattuga di mare o l’erbetta per insidiare la salpa in età adulta
  • Esche artificiali: come le esche a forma di gambero o le esche in silicone possono essere utilizzate per pescare questi sparidi in assenza di esche naturali

In sintesi, la scelta dell’esca giusta per catturare la salpa dipenderà dalle condizioni ambientali e dalla presenza di altre specie di pesci nella zona di pesca. Gamberi vivi o congelati, larve di insetto, vermi di terra e pesciolini vivi sono tutte esche comuni e popolari per questa specie.

È importante sperimentare con diverse esche e metodi di presentazione per determinare qual è la migliore in una determinata situazione. Vediamo ora un’altra tecnica importante per insidiare le salpe: la pasturazione.

Pasture per la pesca alle salpe

Il brumeggio è una tecnica di pesca utilizzata per attirare le sarpe verso la superficie dell’acqua. La scelta della migliore pastura dipenderà dalle condizioni del mare, dalla stagione e dalle abitudini alimentari delle salpe in una determinata area.

Ecco quali sono gli ingredienti più utilizzati per realizzare una pastura micidiale per questa specie:

  1. farina di pesce;
  2. crostacei, tra cui i gamberi;
  3. farina di pesce e farina di crostacei: combinando queste due pasture si può aumentare l’attrattiva per le salpe, poiché imitano due diverse fonti di cibo;

In generale è importante sperimentare con diverse pasture per trovare quella che funziona meglio per le condizioni specifiche in cui si pesca.

In conclusione, pescare le sarpe è un’attività che richiede una buona conoscenza delle condizioni del mare, della stagione e delle abitudini alimentari di questi sparidi. Esistono diverse tecniche di pesca alla mangiaracina, tutte accomunate dal fatto di mostrare l’esca sul fondale per stimolare l’attacco da parte della preda.

Inoltre, è importante utilizzare esche adatte e pasture che sappiano richiamare l’attenzione dei gruppi di pesci. Infatti il brumeggio è una tecnica efficace per diffondere l’odore delle loro prede in acqua.

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