Come si pesca all orata. Tecniche e attrezzature

La pesca all’orata è un’arte antica, una sfida avvincente che appassiona pescatori di ogni livello. Conoscere le tecniche giuste, le esche più efficaci e i segreti del suo comportamento è fondamentale per catturare questo pregiato sparide.

In questa guida completa, esploreremo ogni aspetto della pesca alle orate, dalle migliori strategie per la riva, alla scelta delle esche selettive, fino alle tecniche avanzate per la cattura. Prosegui nella lettura.

SOMMARIO

Pesca all’orata: introduzione alla specie ittica

Appartenente alla famiglia Sparidae, l’orata (conosciuta anche come aurada, dorada, orada e altri nomi locali) è una creatura straordinaria che popola le acque del Mediterraneo occidentale e settentrionale, oltre che quelle dell’Atlantico orientale fino a Capo Verde.

Con un corpo ovale ma slanciato, caratterizzato da squame grandi e una singola pinna dorsale, l’orata è un esemplare unico nel suo genere. La sua bocca, dotata di denti robusti, è adattata per cacciare e nutrirsi di una vasta gamma di prede, che vanno dai crostacei ai molluschi. Questa straordinaria creatura, che può vivere fino a 20 anni e raggiungere dimensioni notevoli, è infatti ammirata per la sua bellezza e la sua forza.

Si tratta di una specie ermafrodita proterandrica: inizia la sua vita con caratteristiche sessuali maschili per poi trasformarsi in femmina in un secondo momento. Questo intricato processo avviene quando l’orata raggiunge una certa età e dimensione.

Durante il periodo riproduttivo, che va da ottobre a dicembre, le acque si animano mentre le orate si preparano a deporre. Le uova, piccole ma vitali, galleggiano grazie a una goccia oleosa e rappresentano il futuro di questa specie straordinaria. I piccoli, dopo la schiusa, si dirigono verso acque più calme come lagune ed estuari, dove trovano le condizioni ideali per crescere e svilupparsi. Queste informazioni sono molto importanti per te che vuoi andare a pesca all’orata.

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Dove andare a pesca di orate?

Questi pesci affollano sia fondali duri che sabbiosi lungo le coste, prediligendo praterie litorali e aree costiere fino a una profondità massima di circa 30 metri. Potrei anche avvistarli fino a 150 metri dalla costa.

Si trovano spesso lungo il confine tra diversi tipi di substrato, dove possono trovare abbondanza di cibo e rifugiarsi. Mentre gli individui più grandi tendono a vivere solitari, i giovani formano piccoli gruppi che si diradano con il tempo. La loro tolleranza alle variazioni di salinità li porta ad esplorare lagune ed estuari, offrendo agli appassionati di pesca molteplici ambienti da esplorare.

Puoi trovarli in diversi spot tra cui:

  • Scogli e manufatti sommersi lungo la costa: è qui che questi sparidi possono trovare protezione e cibo abbondante. Lanciare la lenza in queste aree può essere un modo efficace per catturare questi pesci
  • Le acque calme e protette all’interno di un porto: un habitat ideale per le orate. I pescatori possono sfruttare le strutture portuali e i moli per cercare le loro prede, utilizzando tecniche come la pesca a fondo o il drifting.
  • Le foci dei fiumi e dei torrenti: i luoghi di incontro tra acqua dolce e acqua salata sono spesso frequentate dalle orate in cerca di cibo. Lanciare la lenza nelle acque vicino alla foce può essere un ottimo modo per catturare questi pesci durante i periodi di maggiore attività alimentare.

Ogni spot presenta sfide e opportunità uniche, quindi è importante adattare le proprie tecniche e attrezzature in base all’ambiente circostante. Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

pasture e additivi per la pesca delle orate e di altre specie

Come pescare le orate: tutte le tecniche

La pesca all’orata coinvolge diverse tecniche efficaci per insidiare questa specie eurialina:

  • Pesca a bolognese: è perfetta per allamare gli sparidi lungo le scogliere e a riva, utilizzando una montatura standard con galleggiante e fluorocarbon
  • Pesca surf casting: con piombature pesanti e attrezzature robuste, questa disciplina è ideale per catturare orate in punti più lontani dalla riva
  • Beach Ledgering: puoi praticarla in mare calmo, utilizzando canne telescopiche e piombi fino a 100 grammi per pescare nelle acque più vicine alla riva
  • Pesca all’inglese: ideale per spiagge con fondali sabbiosi o misti, si avvale di galleggianti, bigattini e pastura. È una tecnica versatile adatta a diversi tipi di fondale marino
  • Feeder Fishing: perfetta per pescare dalla riva con mare piatto o poco mosso, questa tecnica sfrutta pasture a base di sfarinati di sarda. Con l’ausilio di appositi feeder, i pescatori possono aumentare le loro probabilità di successo

Con un po’ di pratica e pazienza, ogni tecnica può condurre a emozionanti avventure di pesca e alla cattura di magnifiche orate lungo le coste italiane.

A pesca di orate dalla spiaggia

La pesca delle orate dalla spiaggia o riva richiede un approccio strategico e attrezzature specifiche. Iniziamo dalle esche vive: cannolicchi, bibi e gamber sono particolarmente efficaci e puoi utilizzarli sia di giorno che di notte. In alternativa, sono molto utili gli artificiali che imitano i gamberetti.

Per quanto riguarda invece il resto della strumentazione, valuta bene il meteo e l’ambiente marino. Le canne da surfcasting, progettate per lanci potenti, sono ideali per la pesca all’orata, con potenze di lancio che possono variare dai 60 ai 150-180 grammi a seconda delle condizioni del mare. I mulinelli dovrebbero essere della misura 7000 o superiore, caricati con filo tra lo 0,22 e lo 0,25 per resistere alle forti correnti e ai movimenti del pesce.

Infine, il terminale composto da filo dello 0,18/0,20, deve essere lungo circa un metro e mezzo, con amo di misura variabile a seconda delle dimensioni dell’esca.

Mentre peschi, assicurati di mantenere il filo in bando per evitare di insospettire questi pesci eurialini e lanciare l’esca il più lontano possibile. L’utilizzo del bait clip può aumentare la distanza di lancio, ma puoi anche entrare in acqua per lanciare per massimizzare la gittata.

Pescare le orate in foce

La miscela di acqua dolce e salata durante l’alta marea crea un ambiente ideale per la presenza di orate, spigole e mormore. Le temperature esterne influenzano significativamente la temperatura dell’acqua, determinando la sua appetibilità per i pesci.

È cruciale individuare le aree di mangianza preferite di questi sparidi, che possono essere stazionarie e spesso si trovano a diversi chilometri di distanza dalla foce. La stagione gioca un ruolo importante, con le orate che tendono a spostarsi più a monte del corso d’acqua durante l’estate, quando l’acqua dolce si prosciuga e lascia spazio a quella salata.

Per insidiare le orate in foce, i pescatori possono utilizzare diverse tecniche e attrezzature. La canna da beach ledgering, con una grammatura compresa tra 100 e 120 g, è una scelta popolare, ma alcuni preferiscono utilizzare una canna bolognese per un contatto più diretto con l’azione di pesca. Il mulinello gioca un ruolo cruciale, dovendo essere dotato di un ottimo rapporto di recupero, una frizione resistente per affrontare la combattività dell’orata e una capacità di nylon in bobina adatta per i lanci.

Nella pesca in foce, l’attenzione deve essere rivolta anche alla qualità del nylon, soggetto all’azione corrosiva della salsedine. Bada anche alla robustezza dell’amo, necessario per sopportare la potenza della bocca dell’orata. Quanto alle esche, l’arenicola, l’americano, il koreano, i bibi e i muriddu sono tra le più efficaci per attrarre le orate.

Nel corso di questo articolo parleremo nel dettaglio anche di questo aspetto. Per il momento continuiamo ad approfondire gli spot dove trovare le orate e i segreti per insidiarle.

Come pescare orate a fondo

La primavera porta con sé l’arrivo delle prime orate nelle acque costiere, rendendo questo il momento ideale per catturarle con la tecnica della pesca a fondo (PAF). Prima di lanciare l’esca esplora il fondale, così da evitare ostacoli. Dovrai infatti presentare l’esca sul fondo per richiamare i pesci grufolatori.

Successivamente, provvedi con la pasturazione dell’area al fine di attirare l’attenzione degli sparidi. L’orata è nota per essere piuttosto sospettosa, rendendola difficile da attirare. Tuttavia, una volta lanciata l’esca, non resta che attendere pazientemente l’abboccata.

Puoi praticare la PAF degli sparidi sia dalle scogliere che dai manufatti, utilizzando canne di 4-5 metri con azione di punta e mulinelli medio-grandi (6000/7000) dotati di ottima frizione, caricati con monofilo dello 0,25. Puoi anche impiegare due canne, magari appoggiate su un tripode regolabile in altezza.

La montatura a fondo prevede:

  • Un terminale dello 0,18/0,20 lungo circa un metro e mezzo
  • Un amo di dimensioni variabili a seconda della grandezza dell’esca, solitamente comprese tra il cinque e l’otto
  • Un piombo, con peso variabile da 50 a 75 grammi, che scorre sul filo madre e si blocca su una perlina e una girella con moschettone, alla quale viene applicato il terminale stesso

Questo assetto è particolarmente efficace all’interno dei porti, dove il fondale è generalmente fangoso o sabbioso. In caso di fondali accidentati, invece, opta per un piombo a perdere collegato alla girella con un segmento di nylon meno resistente della lenza madre.

A questo punto non ci resta che analizzare le esche necessarie per insidiare questi sparidi dall’abboccata tanto particolare.

Le migliori esche per pescare l’orata

Per catturare le orate, le esche più efficaci sono senza dubbio i granchi, anche se vermi e molluschi possono funzionare altrettanto bene. Ad ogni modo, data la natura diffidente di questa preda, l’importante è innescare correttamente l’esca sull’amo.

Intanto, vediamo quali sono i 5 bocconi più succulenti per questa specie:

1. Granchio

Possiamo trovare questo crostaceo in diverse tipologie da usare come esca per le orate:

  • Verde: vive in laguna, in acqua salmastra con un carapace dur
  • Nero: abitualmente vive tra gli scogli e ha un guscio più tenero
  • Bianco: sul fondo sabbioso più difficile da trovare

Esistono anche esche artificiali per orate a forma di granchio, anche se quella vera ha un appeal maggiore. Ciò perché l’esca naturale attira anche piccoli pesci che inizieranno a mangiucchiare la parte morbida del granchio richiamando l’attenzione anche di animali più grandi, tra cui lo sparide.

Il granchio è un’esca selettiva, poiché generalmente solo l’orata riesce a mangiarlo. In questo modo, puoi evitare di catturare altre prede che non osno di tuo interesse.

2. Cozza

Il secondo boccone prelibato per le orate è rappresentato dalle cozze. L’innesto di questo mollusco è piuttosto semplice:

  1. Bisogna aprire la cozza
  2. Innescare gli ami nel muscolo
  3. Richiudere le valve con un laccetto o un elastico

Anche quest’esca seleziona la preda, proprio perché lo sparide è in grado di aprire i mitili a dispetto di altri predatori.

3. Bibi

Chiamato anche Sipuncula, questa esca è facile da trovare in negozio e si conserva facilmente in frigo per alcuni giorni. Possiamo innescarlo in diversi modi:

  1. Utilizzando un ago classico a curva larga
  2. Con l’ago da bibi apposito
  3. Aprendo il bibi e innescandolo sull’amo

Questo particolare verme è eccezionale, soprattutto quando viene mantenuto in vita. Infatti, il movimento e l’odore che rilascia in acqua hanno un potere attrattivo efficace per catturare le orate.

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Domande frequenti

Come attirare l’orata?

Questo splendido pesce, noto per la sua diffidenza e astuzia nel riconoscere i tranelli dei pescatori, richiede un approccio oculato e strategico.

La pasturazione è uno stratagemma efficace per diffondere in acqua un aroma irresistibile per l’orata. Una pratica sempre più diffusa è l’utilizzo del feeder, tecnica originariamente concepita per la pesca in acqua dolce della carpa e delle tinche. Con questa tecnica, le esche vengono posizionate all’interno di una gabbia, consentendo all’amo di lavorare molto vicino alla pastura di richiamo. Ciò non solo attira il pesce, ma lo tiene anche nella zona desiderata una volta che la pastura è stata rilasciata dalla gabbia, depositandosi sul fondo.

Mentre il feeder può essere efficace in ambienti portuali e altri luoghi riparati, per la pesca all’orata dalla spiaggia con mare mosso, questa pratica potrebbe non essere la scelta migliore. Le correnti e le onde possono infatti disperdere rapidamente la pastura, riducendo così l’efficacia della tecnica. Pertanto, in queste condizioni, considera altre strategie di pesca più adatte al contesto.

Qual è il periodo migliore per pescare le orate?

L’estate e l’autunno rappresentano le stagioni ideali per la pesca all’orata. Durante questi mesi, infatti, l’acqua raggiunge temperature più elevate e i branchi di orate si avvicinano notevolmente alla costa, talvolta arrivando quasi a toccare terraferma.

La bellezza di questa disciplina di pesca è che non richiede necessariamente l’uso di imbarcazioni particolarmente grandi o attrezzate. Spesso è sufficiente pescare a una distanza di 4-500 metri dalla riva e a una profondità inferiore ai 5 metri.

Gli orari più produttivi sono generalmente quelli più caldi della giornata, che vanno dalle 10 del mattino alle 17 del pomeriggio. In piena estate però non è raro catturarla anche di notte.

Come si pescano le orate dalla riva?

Per la pesca all’orata dalla riva scegli le esche giuste, come i cannolicchi, i bibi o i gamberi vivi. Anche gli artificiali possono essere efficaci. Considera poi le condizioni meteo e utilizza un piombo fisso con una canna di almeno due metri. Dopo l’abboccata, non recuperare subito la lenza, ma aspetta che l’orata abbocchi effettivamente all’amo, cosa che talvolta non è scontata.

Qual è l’esca preferita delle orate?

L’esca preferita dalle orate è il granchio, ma ce ne sono altre, come il cannolicchio intero e il bibi. Queste esche sono selettive, perché scelte in base alla potente mandibola dell’orata, che le rende in grado di rompere facilmente i gusci e i carapaci. Un’eccezione è il bibi, cioè un’esca molto morbida, ma solo perché è poco gradito agli altri pesci e apprezzatissimo da questo sparide.

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