Montatura per pesca alla trota in lago con bombarda

Come fare la montatura per la pesca alla trota in lago con la bombarda. In questo articolo ci occuperemo di tutti i dettagli, ma prima, rispolveriamo alcuni concetti fondamentali che abbiamo precedentemente esaminato nella nostra guida alla pesca con bombarda.

Per comprendere appieno la tipologia di bombarda utilizzata, basta esaminare attentamente le stampigliature presenti sul suo corpo. Queste infatti indicano la grammatura principale e la sigla del grado di affondamento. Le tipologie di bombarda possono variare da G0 a G7, soprattutto in ambito di acque interne.

La classificazione segue un sistema numerico accanto a “G” o “AFF”:

  • G0: Galleggiante (peso in acqua 0 grammi)
  • G1, G2, G3: Semi-affondanti (peso in acqua 1, 2, 3 grammi)
  • G4, G5, G6: Affondano a mezz’acqua (peso in acqua 4, 5, 6 grammi)
  • Da G7 in su: Affondanti

La pesca con bombarda, o “pescare a striscio”, è una pratica originaria delle acque interne, come fiumi, laghi e laghetti, specialmente per insidiare le trote. Inizialmente, richiedeva affinamenti, ma nel corso del tempo ha subito un’evoluzione notevole, trasformandosi in una vera e propria tecnica agonistica.

Continua a leggere per scoprire come si fa la montatura per la pesca alla trota in lago con la bombarda. Quindi approfondisci tutti i dettagli legati a questa tecnica.

SOMMARIO

pesca a bombarda attrezzatura

La migliore montatura per la pesca alla trota in lago con la bombarda

La preparazione della montatura per la pesca con bombarda alla trota in laghetto può sembrare un’arte raffinata, ma seguendo semplici passaggi, si può ottenere un set-up efficace.

Basta far scivolare la bombarda sulla lenza madre, inserire un salvanodo e legare la girella tripla. La parte cruciale è il finale, preferibilmente 2,50mt per la pesca in superficie. I diametri della lenza variano, partendo dallo 0.08 per le aguglie più sospettose, fino allo 0.18 o 0.20 per prede come lecce stella o tracine durante un’abbondante festa alimentare del branco.

La scelta degli ami è altrettanto importante. Nichelati, a pancia larga e gambo lungo, preferibilmente storti per una migliore rotazione, vanno bene dalle misure 16 in giù, a seconda dell’esca e della specie target. Per la pesca a striscio, esche come il saltarello coreano, i bigattini innescati a girare o il gambero fresco hanno dimostrato grande efficacia. In situazioni di scarsità di esche, striscioline di seppia o calamaro possono essere un’alternativa, così come i lombrichi di terra.

Una pasturazione accurata è il segreto del successo. Ad esempio, gli sfarinati a base di sarda, arricchiti con farina di crusca per alleggerire e disgregare la pastura, sono una scelta pratica. La bacinella bianca, rigida e classica per alimenti, contiene la pastura, garantendo una facile pulizia al termine dell’avventura di pesca.

Come si pesca alla trota con bombarda

La pesca alla trota con bombarda richiede una distinzione chiara tra due approcci fondamentali: la pesca in profondità e quella in superficie. In entrambe le varianti, la scelta della lenza rimane la stessa, con una differenza in base alla bombarda adottata.

Per la pesca in superficie, si opta per bombarde “galleggianti” con affondabilità da G0 a G5, mentre per la pesca in profondità si preferiscono bombarde “affondanti” da G7 in su. Queste due condizioni presentano differenze sostanziali nell’azione di pesca e nella tecnica di recupero, aspetti che saranno approfonditi nel prosieguo.

pesca alla trota in laghetto

Pesca alla trota con bombarda in superficie

La pesca con bombarda in superficie è una tecnica invernale accessibile e appassionante per gli amanti della pesca alla trota. La chiave di questa metodologia risiede nella capacità di osservare attentamente la superficie del lago e identificando le frequenti “bollate” che indicano la zona di stazionamento dei pesci.

Come saprai, la profondità a cui si trovano le trote può variare, spaziando dal pelo dell’acqua a una profondità di 2-3 metri, a seconda della stagione e delle condizioni atmosferiche. L’utilizzo di occhiali con lenti polarizzate facilita l’osservazione delle sagome dei pesci sotto il pelo dell’acqua.

La scelta della bombarda, determinata dalla posizione delle trote, va da G0 a G2 per branco in superficie e da G2 a G5 per pesci più in profondità. La tecnica di recupero rimane costante: frenare l’uscita del filo appena prima del contatto con l’acqua per evitare aggrovigliamenti, seguito da un recupero graduale. Nel caso di pesca immediatamente sotto il pelo dell’acqua, il recupero inizia immediatamente, mentre per pesci più profondi si attende alcuni secondi dopo il contatto con l’acqua, consentendo alla zavorra di raggiungere l’altezza desiderata prima del recupero.

La giusta velocità di recupero, fondamentale per il successo, è acquisita attraverso l’esperienza. L’abboccata segue le stesse indicazioni della tremarella, richiedendo attenzione e prontezza nella ferrata dopo la tocca avvertita. Questa tecnica offre agli appassionati l’opportunità di catturare trote anche in condizioni di pesca apparentemente difficili, aggiungendo una dimensione avvincente alla pratica della pesca con bombarda.

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Pesca con bombarda alla trota in profondità

La pesca della trota con la bombarda in profondità, praticata soprattutto in estate, si rivela come una delle tecniche più impegnative e appaganti, richiedendo esperienza, concentrazione e una perfetta familiarità con l’attrezzatura. Per questa modalità, l’utilizzo di bombarde affondanti da G7 in su ti permette di raggiungere diverse profondità, in base alle caratteristiche di ciascuna zavorra.

Per questa circostanza, l’azione richiede un recupero il più lineare possibile, mantenendo la traiettoria della lenza senza fornire segnali evidenti al pescatore. Dopo aver frenato l’uscita del filo prima del contatto con l’acqua, conta attentamente i secondi necessari per far scendere la lenza alla profondità desiderata, da 10 a 40 secondi. Segue un allineamento del piombo, con rapidi recuperi del mulinello e pause, eliminando eventuali deformità del filo sulla superficie del lago per ottenere un contatto diretto con la bombarda.

Il recupero, seppur lineare, può essere comunque arricchito con pause, variazioni di velocità e cambi di direzione per stimolare le trote all’abboccata. L’attenzione alla corsia di navigazione, l’immaginaria fascia d’acqua in cui stazionano le trote, è fondamentale.

Mantenere la giusta altezza richiede concentrazione, esperienza e tanta sensibilità alle abboccate. La ferrata avviene dopo una tocca avvertita, con una pausa o un rallentamento del recupero. La sfida è individuare la corsia, influenzata dalla temperatura dell’acqua che varia durante la giornata e le stagioni.

Seguendo questi accorgimenti, la montatura per la pesca alla trota in lago con bombarda diventa accessibile, rendendo ogni lancio un’opportunità di cattura emozionante.

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