Se sei in cerca di nuove sfide e tecniche avvincenti, la pesca con inchiku è ciò che fa per te.
Originaria del Giappone, questa tecnica innovativa è diventata rapidamente popolare tra i pescatori di tutto il mondo grazie alla sua versatilità e alla capacità di attrarre grandi predatori. Utilizzando un artificiale particolare, composto da piombo o tungsteno e dotato di un assist hook munito di octopus, l’inchiku riesce a imitare con estrema fedeltà le prede naturali di alcune specie ittiche, stimolando la loro aggressività sia sul fondo che a mezz’acqua.
Per padroneggiare la pesca con inchiku, è necessaria una profonda conoscenza dell’ambiente marino e delle prede, oltre alla capacità di interpretare le condizioni meteo e marine per adattare stile e attrezzature. La scelta accurata dello spot è cruciale, e l’uso dell’ecoscandaglio per individuare i punti più promettenti, come salti batimetrici, secche o relitti, può fare la differenza.
Se sei pronto per una nuova avventura nella pesca sportiva, l’inchiku è la tecnica che ti permetterà di unire efficacia, precisione e rispetto per l’ambiente marino.
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SOMMARIO
- Cos’è la pesca con inchiku?
- Dove e quando praticare la pesca inchiku?
- Cosa pescare con la tecnica inchiku?
- Come scegliere l’artificiale inchiku per andare a pesca
- Pesca inchiku: qual è la tecnica?
- Come manovrare l’inchiku?
Cos’è la pesca con inchiku?
Il cuore della tecnica è l’inchiku stesso, un affondatore conico e allungato progettato per aumentare la velocità di immersione. Associato a uno o due ami e a un polipo che aggiunge un tocco visivo realistico, l’inchiku è un’esca micidiale.
Quando lo metti in azione, sia attraverso il movimento del mulinello o la deriva della barca, l’affondatore inizia a oscillare da sinistra a destra, mentre il polipo si muove in modo naturale, simulando una preda in fuga, irresistibile per i predatori.
Esistono due varianti principali di inchiku:
- il fisso: è estremamente semplice da utilizzare, basta collegarlo alla lenza come qualsiasi altra esca e sei pronto a pescare;
- lo scorrevole: offre vantaggi unici ma richiede un po’ più di impegno. Sebbene possa essere meno pratico per cambiare rapidamente peso o dimensioni, offre una maggiore facilità nell’aggancio dei pesci, poiché il piombo non è direttamente collegato agli ami, consentendo loro di muoversi liberamente e assumere una posizione più naturale.

Dove e quando praticare la pesca inchiku?
Per praticare con successo la pesca inchiku, devi seguire una strategia ben definita e individuare le condizioni ottimali. Si tratta infatti di una pesca di ricerca che richiede una pianificazione accurata e l’uso di strumenti adeguati.
Prima di tutto, devi individuare lo spot giusto utilizzando l’ecoscandaglio, così da individuare i pesci o battendo le zone note che possono ospitare specie predatrici. Le migliori aree geografiche per praticare questa disciplina di origini nipponiche includono:
- Mediterraneo: le acque temperate del Mediterraneo, in particolare lungo le coste di Spagna, Italia, Grecia e Croazia, offrono habitat ideali per cernie, dentici e ricciole;
- Pacifico e Indiano: paesi come Giappone, Australia, Nuova Zelanda e isole tropicali vantano specie pelagiche di grandi dimensioni come tonni e ricciole;
- Atlantico: le coste atlantiche di Portogallo, Spagna e Marocco sono note per grandi sparidi e predatori di fondale.
Le condizioni atmosferiche e climatiche ideali per la pesca inchiku sono acque calme o moderatamente mosse e giornate con poca corrente, mentre temperature dell’acqua temperata-calda favoriscono l’attività dei predatori.
Per praticare la pesca inchiku in modo efficace, è consigliabile utilizzare un’imbarcazione stabile, adatta alla pesca offshore, dotata di ecoscandaglio/GPS e con spazio sufficiente a bordo per manovrare comodamente durante le operazioni di pesca. Optare per una barca cabinata o un fisherman di medie dimensioni può essere ottimale.
Cosa pescare con la tecnica inchiku?
Questa tecnica si rivela una scelta eccellente per catturare una vasta gamma di specie marine, grazie alla sua capacità di imitare con precisione le prede naturali dei pesci predatori.
Da cernie a dentici, fino a pelagici come le ricciole, l’inchiku è in grado di attirare i pesci in profondità variabili, da 40 a 150 metri. Questa versatilità la rende ideale per molteplici contesti marini, che vanno dalle zone costiere alle secche più profonde al largo.
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Come scegliere l’artificiale inchiku per andare a pesca
Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione nella scelta del giusto artificiale inchiku, vediamone alcuni:
- Composizione e design: l’inchiku è tipicamente composto da un corpo principale in piombo o tungsteno, con un assist mono o doppio amo collegato tramite uno split ring. Assicurati che il design sia robusto e ben bilanciato per garantire un movimento naturale in acqua
- Adattabilità alle specie target: l’inchiku è particolarmente efficace per catturare pesci di fondo come cernie, ma può anche attirare predatori pelagici come tonni e ricciole. Scegli un’inchiku che si adatti alle specie che desideri pescare
- Colorazione: tinte come oro/rosso, acqua mediterranea, giallo/verde, rosa e tiger hanno dimostrato di essere efficaci in molte situazioni. Sperimenta diverse combinazioni per trovare quella che funziona meglio
- Montatura e componenti: assicurati che sia di alta qualità, con un polipetto morbido e flessuoso e ami robusti ma leggeri. La treccia deve essere ben dimensionata e morbida per consentire una presentazione naturale dell’esca
- Peso: scegline uno che consenta all’inchiku di scendere rapidamente verso il fondo. Un peso leggero potrebbe non essere sufficiente per raggiungere la profondità desiderata in tempo utile. Assicurati di fare alcuni giri rapidi di manovella dopo aver raggiunto il fondo per simulare un movimento naturale e attirare i pesci.
Considerando attentamente questi fattori, sarai in grado di scegliere l’artificiale inchiku più adatto alle tue esigenze e massimizzare le tue possibilità di successo durante la pesca.
Pesca inchiku: qual è la tecnica?
La pesca inchiku è una tecnica verticale altamente efficace quando eseguita dalla barca. Come anticipato, è originaria del Giappone e parte della famiglia delle tecniche di jigging.
Questo metodo si rivela ideale per catturare una vasta gamma di prede che si trovano sia sul fondo che a mezz’acqua. È una tecnica relativamente semplice che richiede poco sforzo fisico ma offre risultati sorprendenti.
Ci sono due metodi principali per praticare la pesca inchiku, ognuno con le proprie peculiarità:
- Metodo tradizionale: quando raggiungi il fondo, è essenziale dare una jerkata iniziale per attirare l’attenzione delle prede. Puoi sollevare l’esca 10/15 metri dal fondo e quindi riabbassarla lentamente per pescare vicino al fondo. Le jerkate lente funzionano meglio quando si pesca sul fondo, mentre per catturare pelagici a mezz’acqua, le jerkate veloci e sincopate sono consigliate. Sperimenta diverse velocità e stili di jerkata per comprendere le preferenze dei pesci nella tua zona
- Metodo a dente di sega: questo approccio è utilizzato quando non è possibile pescare in verticale, ad esempio a causa di condizioni meteorologiche avverse. Con questo metodo, l’inchiku viene calato fino al fondo mentre l’imbarcazione scarroccia lentamente. Con il movimento ondulatorio dell’imbarcazione, puoi recuperare l’inchiku con jerkate lente o veloci, creando il caratteristico movimento a dente di sega. È particolarmente efficace per catturare pelagici a mezz’acqua in condizioni di mare formato
Come manovrare l’inchiku?
La diversificazione dei movimenti è essenziale per evitare la monotonia e aumentare le possibilità di cattura. Ecco alcuni metodi comprovati per manovrare l’inchiku:
- Recupero tradizionale come un jig: cala l’inchiku sul fondo e recuperalo con il mulinello a velocità variabile, pompando contemporaneamente con la canna. Questo metodo genera un’oscillazione vivace del polipetto, rendendo l’azione dell’esca più accattivante
- Recupero come un kabura: effettua un recupero lento con la canna rivolta verso il basso, cadenzando il movimento dalla posizione ore 5 a ore 2 e ridiscendendo senza interruzioni. Alza l’inchiku fino a circa 12/15 metri dal fondo e poi lascialo ripiombare, ripetendo l’azione per simulare un movimento naturale e attrattivo
- Movimento a dente di sega: dopo aver raggiunto il fondo, effettua tre giri veloci di mulinello per far rimbalzare l’inchiku. Successivamente, recupera rapidamente con il mulinello a ore 5 e poi ridiscendi, ripetendo l’azione fino a far salire l’artificiale tra i 5 e i 15 metri dal fondo prima di farlo ricadere nuovamente
- Scandagliamento del fondo: mantieni l’inchiku vicino al fondo e lascia che il piombo batta, attirando l’attenzione dei pesci. Alza e abbassa la canna, facendo ricadere l’inchiku in modo controllato per simulare un movimento naturale. Questo metodo è particolarmente efficace nelle zone ricche di ostacoli sul fondo
È importante avere il controllo totale sull’artificiale, scegliendo attentamente dove farlo arrivare e mantenendo una leggera tensione durante la discesa per evitare incagli.
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