Traina alla ricciola

La traina alla ricciola regala grandi emozioni. Soprattutto alla fine della stagione estiva, quando questi carangidi tornano a profondità più facilmente approcciabili, è possibile portare a segno grandi risultati.

Nell’articolo dedicato alla pesca alle ricciole abbiamo già parlato di questo predatore. Si tratta infatti di un pesce appartenente all’ordine dei Perciformi. Come suggerisce il nome, tutti i suoi membri sono simili al pesce persico, sebbene quest’ultimo sia un pesce d’acqua dolce.

Al contrario del persico, però, la ricciola è un pesce di mare che possiamo trovare in tutto il Mediterraneo. Predilige le coste e le temperature miti, ma possiamo incontrarlo anche nelle acque più calde.

Questo carangide poi ama gli spazi sconfinati, arrivando perfino a 200 metri di profondità oppure a mezz’acqua. Si sposta insieme alle sue prede: mangia le sardine e le acciughe. Insidia le aguglie e a riva fa incetta di cefalopodi.

Conoscere tali informazioni basilari può tornare molto utile per insidiare questo pesce d’alto mare. In questo articolo vedremo come si cattura la ricciola a traina e quali sono le migliori attrezzature da utilizzare.

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Come si pesca alla ricciola a traina?

A partire dal mese di settembre si esce per andare a caccia di ricciole. Il periodo migliore in cui si allama il carangide, infatti, è proprio durante la stagione autunnale. Fino a dicembre questo predatore diventa il trofeo dei pescatori che lo insidiano con la tecnica di pesca alla traina.

Consapevoli che in natura il pesce più grande mangia quello più piccolo, gli sportivi della pesca utilizzano tutti i trucchi per tirare su la ricciola. Si predilige la traina di fondo con il vivo muovendosi a circa due nodi con una barca.

La traina con esche vive è la più indicata non solo per le ricciole, ma anche per la cattura dei dentici. La tecnica prevede i seguenti accorgimenti:

  • La traina si basa sulla ricerca. Perciò hai bisogno per prima cosa di un ecoscandaglio e di un GPS;
  • La ricerca avviene in contemporanea all’azione di pesca e cioè sondando l’acqua su più strati;
  • Bisogna affondare l’esca e farla muovere sul fondo, non necessariamente a stretto contatto con esso;
  • Ci sono tanti modi per affondare l’esca, ma per la ricciola a traina è consigliato l’affondatore oppure il piombo guardiano;
  • Una volta calate le lenze si traina a circa un nodo e mezzo, due;
  • Se ci sono salti è importante stare sempre con la canna in mano, per modificare di volta in volta l’assetto di pesca.

Queste informazioni ti saranno utili nel momento in cui avverrà la cattura. Sono almeno due i modi in cui il carangide abbocca. Li vediamo a breve.

Qual è l’azione di pesca della ricciola a traina?

Una volta allamata la ricciola bisogna subito allontanarla da eventuali rocce. Il carangide è un pesce che si difende in modo combattivo e astuto.

Quando è in fuga, la ricciola tira la lenza con il rischio di romperla. Ecco perché dobbiamo fare attenzione a non forzare troppo la mano cercando di condurre la preda in acque profonde e  lontane da rocce su cui la preda sfrega la lenza per spezzarla.

Ci sono due modi in cui la ricciola afferra l’esca:

  1. Tirandola sul fondo, se si trova a mezz’acqua, per poi fuggire;
  2. Restando sul fondale ferma finché non scappa.

Con pazienza e calma riusciremo stancare questo pesce davvero energico. Comincerà infatti a girare in tondo lasciandosi portare dalla barca. I tempi del combattimento possono variare in base alla grandezza della preda.

Perciò durante la lotta è fondamentale avere le attrezzature giuste. Vuoi sapere quali sono gli strumenti migliori per la pesca alla traina della ricciola?

Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.

LEGGI ANCHE: Pesca a traina dalla barca: tecnica e attrezzatura

Le migliori attrezzature per pescare ricciole a traina

Abbiamo visto che la traina alla ricciola richiede tante attenzioni perché questo pesce è astuto e potente. Insieme alla conoscenza delle sue abitudini alimentari e modalità di attacco è importante scegliere la giusta attrezzatura per evitare che si rompa.

Tra gli strumenti per pescare più indicati per questa tecnica ricordiamo:

Come avrai notato si tratta di un’attrezzatura che deve resistere alle violente reazioni del pesce.

Infatti, anche la lenza per la ricciola deve rispecchiare queste caratteristiche. Viene infatti imbobinato un trecciato con 8 fili di polietilene, un materiale indicato per la sua elasticità e morbidezza. Il polietilene riesce infatti ad assorbire meglio gli strattoni della preda senza rompersi.

Il terminale è rinforzato con doppio filo in fluorocarbon, invisibile alle prede dato il suo leggero affondamento in acqua. Inoltre, non riflette i raggi UV, così da non brillare in acqua rendendo evidente il tranello dell’esca.

Come anticipato, la ricciola è ghiotta di pesci e molluschi, anche di grosse dimensioni. La sua bocca sviluppata e dotata di piccoli denti puntuti può fagocitare:

  1. Calamari e seppie;
  2. Aguglie;
  3. Sugarelli;
  4. Occhiate;
  5. Salpe.

Possiamo innescare l’esca anche morta, a patto però che sia intatta. Deve cioè sprigionare tutto il suo potere attrattivo attraverso l’odore e la livrea brillante. Naturalmente se l’esca è viva farà gran parte del lavoro.

Ora che conosci tutti i trucchi e le attrezzature per catturare la ricciola trainandola con la barca non ti resta che provare.

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