Rock Fishing: tecnica di pesca e attrezzatura

Il rock fishing è una disciplina che incarna l’essenza più avventurosa e adrenalinica della pesca sportiva. Derivato dal surfcasting, si distingue per la scelta degli spot: scogliere alte e basse, dove le condizioni del mare giocano un ruolo cruciale nel determinare il successo delle catture.

L’obiettivo? Intercettare i predatori nei momenti di massima attività, sfruttando la turbolenza creata dalle onde, che solleva detriti organici e attrae pesci in cerca di cibo.

A differenza della classica pesca a fondo, il rock fishing è un mix di strategia, resistenza e passione per le sfide più estreme. Le tecniche utilizzate attingono da discipline come la pesca a traina e quella di superficie, adattandosi a uno scenario mutevole e spesso ostile. Per affrontare le insidie degli scogli e delle mareggiate, servono quindi attrezzature robuste e specifiche, oltre a un’attenta selezione delle esche più efficaci.

In questo articolo scoprirai tutto ciò che ti serve per praticare al meglio il rock fishing: dalle strategie più efficaci alla scelta della giusta attrezzatura, fino alle differenze chiave rispetto al surfcasting. Continua a leggere.

SOMMARIO

Cos’è il light rock fishing?

Si tratta di una variante più leggera del tradizionale rock fishing, pensata per insidiare prede di dimensioni più contenute ma altrettanto combattive. Infatti, questa disciplina si pratica lungo coste rocciose e porti, sfruttando artificiali di piccole dimensioni e attrezzature leggere per stimolare l’attacco di specie come scorfani, occhiate, piccoli serranidi e spigole.

Dunque, rispetto al rock fishing classico, che punta alla cattura di grossi predatori con canne robuste e terminali resistenti, il light rock fishing si distingue per l’approccio più raffinato. Perciò, userai attrezzature più leggere: canne sottili con casting weight tra 0,5 e 10 grammi, mulinelli di piccola taglia e fili sottili, spesso in fluorocarbon per garantire maggiore invisibilità in acqua. Poiché l’obiettivo è rendere l’esca il più naturale possibile, artificiali come micro jig, softbait e minnow sono la strategia vincente.

Uno dei punti di forza del light rock fishing è la sua versatilità: puoi praticarlo tutto l’anno e in diversi spot, senza dover affrontare le difficoltà tipiche della pesca su fondali profondi. Inoltre, il numero di strike è generalmente elevato, quindi le emozioni non mancheranno mai.

Dove e quando pescare a rock fishing?

Questa tecnica trova il suo ambiente ideale sulle scogliere alte e frastagliate, nei tratti di costa con fondali misti di sabbia e roccia e nelle piccole calette. Perciò, l’Italia è un vero paradiso per il rock fishing: regioni come Sicilia, Sardegna, Liguria, Campania, Puglia e Calabria offrono scenari perfetti e una grande varietà di prede. Inoltre, le isole rappresentano degli spot eccezionali, poiché i loro fondali profondi ospitano predatori difficili da trovare dalla terraferma.

Tuttavia, poiché la sicurezza è fondamentale, devi prestare attenzione alla conformazione del terreno e alle condizioni del mare. Dunque, evita scogliere esposte a onde troppo violente o zone con rischio di caduta in acqua. Il mare mosso o in scaduta è la condizione ottimale, poiché smuove il fondale, stimola l’appetito dei predatori e crea l’ambiente perfetto per la caccia. Al contrario, con il mare calmo le possibilità di cattura diminuiscono drasticamente.

Per quanto riguarda il momento migliore, le ore più produttive sono l’alba e il tardo pomeriggio, quando i pesci predatori si avvicinano alla costa in cerca di cibo. Inoltre, anche la marea gioca un ruolo chiave: il movimento delle acque, sia in salita che in discesa, favorisce le catture.

Puoi praticare il rock fishing tutto l’anno, ma l’autunno e l’inverno sono le stagioni più fruttuose grazie alle mareggiate più frequenti. In estate, invece, dovrai optare per spot più isolati o pescare alle prime luci dell’alba, per evitare bagnanti e imbarcazioni.

Qual è la differenza tra rock fishing e surf casting?

Sappiamo già che la pesca a surfcasting ama le mareggiate, quando le onde si gonfiano sempre nello stesso punto e richiamano i grossi predatori. Anche il rockfishing parte dallo stesso principio, ma i punti di congiunzione finiscono qui.

Le differenze tra queste due tecniche di pesca sono sostanziali:

  1. Dove pescare: il surfcasting si pratica per lo più sulla spiaggia, mentre il rockfishing ama le coste e i fondali rocciosi anche molto profondi;
  2. Quando pescare: a differenza del surfcasting, il rockfishing è fruttuoso solo di giorno;
  3. Condizioni atmosferiche: il rock fishing ama il maltempo, perciò è una tecnica che puoi praticare tutto l’anno. Invece, il surf casting si pratica anche con mare non particolarmente agitato, da settembre ad aprile;
  4. Tecnica: il rockfishing prende spunto dalla pesca a fondo nell’uso di piombi e la traina per l’uso di telescopiche e riprese eccezionali;
  5. Attrezzature: il rock fishing ha un’attrezzatura molto più robusta rispetto al surfcasting, in particolare i mulinelli che devono ospitare bobine più importanti.

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La migliore attrezzatura di pesca rock fishing da trovare online

Data la necessità di sfidare le onde e tirare su predatori anche molto grandi è importante munirsi di canne potenti e accessori di pesca resistenti alle sollecitazioni meccaniche. Molti però scelgono di utilizzare le stesse canne surfcasting per la pesca “rock”.

In effetti, per praticare questa tecnica è importante prevedere una duplice attrezzatura:

  1. Robusta e resistente per le condizioni atmosferiche più ardue
  2. Leggera ed elastica per le altre occasioni

Le attrezzature più pesanti sono utili quando il mare è molto mosso. In questi casi è utile scegliere canne telescopiche in fibra di carbonio dai 3,5 a i 5 metri di lunghezza. Invece, quando le condizioni non sono al limite è possibile anche usare canne da pesca più leggere che possono arrivare ai 6 metri di lunghezza.

L’attrezzo più importante per questa disciplina è, però, il mulinello. Deve essere affidabile e capiente, in grado di raggiungere profondità e distanze davvero considerevoli. Oltre a seguire predatori in lotta contro i flutti, infatti, il mulinello deve poi tirarli su grazie a una frizione graduale e un buon rapporto di recupero.

Per quanto riguarda la minuteria ecco gli accessori da usare:

  • Monofili super dal Ø 0.25 allo Ø 0.50
  • Terminali in acciaio ideali per pescare i serra e le murene
  • Girelle affidabili e resistenti
  • Piombi a perdere, diversi in misura e forme, dagli scorrevoli ai piramidali

Non dimenticare, poi, l’abbigliamento da pesca più adatto ai climi freddi: scarponi da trekking impermeabili, giaccone termico e l’immancabile giubbotto di salvataggio per le scogliere particolarmente alte.

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Domande frequenti

Come si chiama la pesca sugli scogli?

Il rock fishing è una tecnica di pesca derivata dal surfcasting, ma si pratica dagli scogli, garantendo una posizione sopraelevata rispetto alla superficie dell’acqua.

Quali pesci si possono pescare con la sarda a fondo?

La pesca a fondo è perfetta per catturare specie come orate, saraghi, gronghi e spigole. Puoi utilizzare la sarda, intera o a pezzi, e scegliere ami robusti per gestire anche prede di dimensioni maggiori.

Che esca usare per pesca a fondo?

Le esche più utilizzate includono anellidi come muriddu, tremolina, saltarello e il verme di scoglio (o nostrano), particolarmente efficace nelle competizioni. Altre opzioni valide sono gambero (intero o a pezzi), cozza, paguro, oloturia, totano e calamaro tagliati a strisce.