Pesca alla seppia: la guida definitiva

La pesca alla seppia è una pratica divertente ed entusiasmante, come ogni attività che coinvolge i molluschi cefalopodi. Sicuramente saprai che per questa famiglia di animali marini la tecnica più in voga è l’eging. Tuttavia, è possibile insidiare la “Sepia officinalis” anche in altri modi.

Prima di approfondire come si va a pesca di seppie, scopriamo qualcosa di più di questo cefalopode.

La seppia è un curioso mollusco appartenente alla famiglia dei Sepidi e dotato delle seguenti caratteristiche:

  1. colore grigio verdastro e strisce brune;
  2. corpo molle;
  3. due alette laterali, cioè le pinne, a forma di nastro;
  4. testa particolarmente grande, con occhi incredibilmente sviluppati;
  5. tentacoli all’attaccatura della testa.

Il numero dei tentacoli conferisce il nome al cefalopode: decapode, cioè dieci tentacoli, per di più muniti di ventose.

Peculiarità di questo mollusco è il cosiddetto osso di seppia, una conchiglia interna con duplice funzione. Serve infatti come struttura scheletrica e come vescica natatoria, per regolare cioè la profondità con cui la seppia si immerge in acqua. Vivono infatti a diverse profondità e si nascondono spesso tra i fondali melmosi, sabbiosi, le praterie di posidonia e anche fondali rocciosi.

Cosa mangiano le seppie? Piccoli pesci e crostacei rappresentano la totalità della loro dieta: granchi, vermi, gamberetti, perfino altri cefalopodi. Si nutre di notte, per cui è più profittevole pescare quando il sole tramonta.

In questo articolo vedremo qual è il periodo migliore per andare a pesca di seppie, come si articola l’azione di pesca e quali attrezzature scegliere.

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In quale periodo si va a pesca di seppie e dove?

Il periodo migliore per andare a pesca alle seppie è la stagione mite, cioè a cavallo tra la primavera e l’autunno inoltrato. Invece, per quanto riguarda gli orari, abbiamo già anticipato qual è il momento della giornata in cui la seppia caccia e, cioè, dopo il tramonto.

Per questo motivo, sarà molto soddisfacente andare a pescare durante le ore notturne. Ovvero, quando la voracità e l’attività riproduttiva delle seppie è più spiccata. Poiché la discriminante è la luce, valuta anche le giornate nuvolose. Ma attenzione alle correnti e al mare mosso: non piacciono alle seppie.

Dove trovare questi cefalopodi? Puoi insidiarli da diversi spot:

  • dalla spiaggia;
  • dal porto;
  • dagli scogli;
  • dalla barca.

Ciascuno spot consta di accorgimenti e trucchi da seguire durante l’azione di pesca. Nel prossimo paragrafo vediamo in che modo puoi insidiare questo mollusco e quale tecnica utilizzare.

Come pescare le seppie?

L’eging è una tecnica efficace per insidiare i cefalopodi, poiché hanno un comportamento caratteristico e un corpo delicato. Combattere con le seppie vuol dire saperle catturare senza strappare loro i tentacoli. Ecco perché l’azione è delicata e fatta di lievi colpetti e di soste nel recupero della canna.

Vediamo come pescare il cefalopode dai dieci tentacoli dalla spiaggia, dal porto e dagli scogli.

Andare a pesca di seppie da riva

Per pescare le seppie dalla riva bisogna considerare la limpidezza dell’acqua, quanto è profonda, se è presente della minutaglia, come si presenta il fondale. Infatti, alle seppie piace nuotare in acque limpide e calme, anche se le eccezioni sono sempre in agguato.

Come anticipato, questi cefalopodi sono molto più morbidi rispetto a polpi e calamari, ecco perché dobbiamo stare attenti a ferrarle bene. Quando la seppia è agganciata ai cestelli della totanara, la portiamo a riva con pazienza. Ora il mollusco vorrà liberarsi, spruzzerà inchiostro nel tentativo di mordere.

La bravura del pescatore è proprio in questa fase delicata: lascia che si stanchi, non forzarlo e poi slama la seppia con forbici dal becco lungo.

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Trucchi per la pesca a seppie dal porto

Andare a pesca di seppie è sempre un’avventura intrigante, soprattutto quando lo spot scelto è il porto. In genere l’orario migliore per insidiare il cefalopode sono gli orari notturni, perché la seppia va a caccia di gamberetti, vermi e altri molluschi.

Anche per questo ambiente, sarà necessario sondare quanto è profonda l’acqua e se c’è troppa corrente. In questo caso i fattori determinanti, al di là della bravura e l’intuizione del pescatore, sono le giuste attrezzature. Ricorda che i cefalopodi sono attratti dalle piccole luci.

Pesca della seppia dagli scogli

Anche la pesca alla seppia dagli scogli è stimolante e spesso profittevole. Infatti, la scogliera offre una protezione dalla corrente ottimale e acqua molto limpida. Per questo motivo, possono essere gli habitat ideali di questo tipo di cefalopode.

La presenza di fondali rocciosi o misti è molto interessante per la seppia che ama questo genere di ambiente. Anche in questo caso, la differenza sostanziale è data dalle attrezzature. Ne parliamo a breve.

Insidiare le seppie dalla barca

Prima di calare l’attrezzatura sul fondo è bene fare alcune considerazioni sullo spot. Bisogna infatti sondare i fondali per capire dalla barca se ci sono elementi che possono incoraggiare la presenza di seppie, come per esempio le dune o il foraggio.

Una volta individuato il punto che ci sembra più proficuo si dispone la barca con andamento in scarroccio. L’esca va calata con un piombo non troppo pesante, altrimenti si perde la sensibilità e facendo attenzione a dare un movimento morbido e ampio.

Di solito la seppia aggredisce l’esca nel momento in cui è ferma, a quel punto si verificheranno le prime aggressioni. Se ci accade bisogna recuperare in modo costante, ma senza esagerare con la velocità.

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Montatura e attrezzature migliori per la pesca della seppia

La pesca alla seppia ha bisogno di canne leggere da eging, perché la caratteristica principiale di questa tecnica è l’attesa. E non solo!

Infatti, la canna dovrà avere poco peso per permetterti di tenerla sempre in tensione e di praticare jerkate morbide e costanti. Un buon rage di casting è ideale per lanciare artificiali di peso consistente. In merito alla lunghezza, poi, prediligi canne tra i 2.4 e i 2.7 metri, se preferisci la scogliera. Canne da 2 m se peschi dal porto.

Uno strumento fondamentale è poi l’artificiale. Si tratta di esche in plastica rigida caratterizzate da un colore molto catturante e una luminescenza forte e intensa. Il corpo riproduce la forma e le movenze del gambero, una delle prede preferite del cefalopode. Tuttavia, ci sono anche artificiali che imitano la forma di piccoli pesci.

Altra caratteristica dell’egi, cioè l’esca utilizzata per pescare le seppie, è la presenza di cestelli. Si tratta di coroncine ben affilate, poste nella parte terminale della coda. Questi cestelli sono studiati per impigliare i tentacoli delicati delle seppie, senza lacerarli. In più, per aumentare il potere catturante delle totanare, al loro interno sono presenti dei sistemi di richiami sonori, chiamati rattle.

Domande finali

In quale periodo si pescano le seppie?

Durante la stagione mite, ovvero in primavera e in autunno.

In che periodo le seppie depongono le uova?

Durante la stagione riproduttiva, cioè tra marzo e luglio. Le seppie depongono le uova tra le alghe, le gorgonie o tra i coralli.

Cosa attira le seppie?

Questi cefalopodi sono attratti dalle piccole luci, ecco perché i pescatori più navigati utilizzano esche dotate di corpo luminescente, rattling e anche starlight.

Come vengono pescate le seppie?

La tecnica migliore è la pesca eging: le jerkate rendono davvero micidiale il movimento dell’esca.

Dove trovare le seppie?

Sia su fondali rocciosi che su quelli sabbiosi, a profondità variabile tre 1 e 100 metri.

Cosa mangiano le seppie?

Granchi, vermi, piccoli pesci, gamberetti, piccoli polpi e altri molluschi.

Cosa si può pescare con la seppia?

Sono eccezionali per catturare orate, sarghi, spigole a altre specie marine.

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