Pesca al dentice: le migliori attrezzature da usare

La pesca al dentice è una sfida entusiasmante che richiede pazienza, abilità e le giuste tecniche, come l’uso di esche vive o artificiali che imitano perfettamente le sue prede naturali.

Scontroso, astuto, diffidente, assassino: il dentice ha guadagnato una reputazione leggendaria tra i pescatori. Queste caratteristiche, tuttavia, non fanno altro che esaltare il fascino di questo splendido predatore che caccia per nutrirsi nei fondali rocciosi o sabbiosi dei nostri mari.

Il dentice preferisce vivere vicino alla costa, spesso tra i 15 e i 120 metri di profondità, scegliendo fondali ricchi di posidonia. La sua dieta include molluschi, cefalopodi e altri pesci, rendendo l’uso di calamari e altre esche vive estremamente efficace per attirarlo. Durante la primavera, nel periodo della riproduzione, questi predatori si riuniscono in gruppi, offrendo ai pescatori l’opportunità di multiple catture.

Continua a leggere questa guida completa per scoprire tutti i segreti della pesca al dentice: le sue abitudini, i migliori periodi e le tecniche più efficaci per insidiarlo. 

SOMMARIO

Pesca al dentice: caratteristiche della specie

Il dentice (Dentex dentex) è uno sparide che sa come mettere alla prova anche il pescatore più esperto. Infatti, la sua capacità di adattarsi a diversi habitat, dalle acque costiere alle profondità marine fino a 200 metri, rende la sua cattura un’esperienza unica e gratificante.

Caratteristiche morfologiche del dentice sono:

  • Capo massiccio, con un profilo frontale quasi diritto nei giovani e arrotondato negli adulti
  • Mascelle robuste, dotate di numerosi denti aguzzi, con quattro più grandi che conferiscono il nome alla specie. Dietro ai principali, una fila di denti fini forma una sorta di velcro
  • Colorazione grigio azzurra con sfumature rosa e iridescenti sul dorso, macchie scure e riflessi argentati lungo i fianchi
  • Può raggiungere dimensioni considerevoli, con un metro di lunghezza e 12 kg di peso
  • Nei giovani individui, le pinne pelviche, anale e dorsale sono di colore giallo

Questo sparide è un formidabile predatore, noto per cacciare pesci, cefalopodi come polpi e seppie, e crostacei. Gli adulti cacciano spesso in gruppo utilizzando tecniche cooperative per circondare le prede. La riproduzione avviene da marzo a giugno, con un picco a maggio, quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 15°C.

Affrontare la pesca al dentice significa immergersi in un’avventura che richiede pazienza, abilità e conoscenza del suo comportamento. Vediamo allora come insidiare questo re dei mari attraverso l’ausilio di una imbarcazione.

Pesca al dentice dalla barca

Le principali tecniche di pesca al dentice dalla barca sono:

  1. Traina col vivo e con gli artificiali: e particolarmente efficace l’uso di calamari e seppie vivi, ma anche morti se freschissimi
  2. Vertical jigging: utilizza esche artificiali per attirare il dentice con movimenti verticali
  3. Bolentino: una tecnica di pesca a mano o con mulinello da fermo, molto versatile
  4. Light drifting: perfetta per catturare dentici utilizzando esche naturali in sospensione

Quando utilizzi la traina col vivo, ricorda che le esche vive più efficaci sono i calamari, seguiti da seppie, aguglie, sugarelli e occhiate. Le esche devono essere fatte transitare vicino al fondo marino, dove lo sparide caccia. L’attacco del dentice è violento e preciso: morde ripetutamente per uccidere la preda prima di ingoiarla. Pertanto, ti consigliamo di ferrare il pesce al momento giusto, utilizzando moderni tracciati al posto del nylon per una maggiore sensibilità.

Il dentice, una volta allamato, reagisce con una fuga iniziale violenta, ma la sua resistenza diminuisce rapidamente. Anche esemplari di grandi dimensioni si lasciano trascinare fino alla barca, opponendo poca resistenza. Porta quindi sempre con te un guadino con un’ampia bocca o un piccolo raffio per imbarcare il pesce.

Durante la primavera, il dentice è particolarmente aggressivo a causa del suo spiccato senso della territorialità. In questo periodo, gli artificiali dai colori vistosi e di generose dimensioni sono particolarmente efficaci. Anche il vertical jigging e gli inchiku hanno dimostrato di dare ottimi risultati, sfruttando l’istinto predatorio di questo sparide.

Approfondiremo ciascuna tecnica nei prossimi paragrafi.

Traina al dentice

Una delle tecniche più efficaci è la traina con esche vive o con artificiali, in particolare durante il periodo invernale. L’attrezzatura da scegliere per praticare questa tecnica è la seguente:

  • Canna da traina: robusta, lunga circa 2-2,5 metri, progettata specificamente per la traina. Deve avere la giusta flessibilità per gestire la resistenza del pesce ma anche abbastanza potenza per affrontare una cattura importante
  • Mulinello: opta per un mulinello rotante di dimensioni adeguate, con una bobina capiente per ospitare almeno 200 metri di multifibra da 30 libbre. Assicurati che sia resistente e abbia un buon sistema di freno per gestire le fughe improvvise di qeusta specie
  • Multifibra da 30 libbre: è il cuore della tua attrezzatura. Il multifibra in fibra di kevlar offre una sensibilità superiore rispetto al nylon tradizionale e trasmette immediatamente la mangiata al cimino della canna. Assicurati di avere almeno 200 metri di multifibra sulla bobina del tuo mulinello
  • Piombo guardiano o affondatore: per mantenere l’esca alla profondità desiderata
  • Esche vive o artificiali: calamari, seppie, aguglie e sugarelli sono ottime opzioni per le esche vive, mentre minnow con paletta metallica e inchiku sono efficaci per le esche artificiali
  • Guadino: scegline uno con rete ampia e resistente per imbarcare il dentice una volta catturato. Un guadino con una bocca piuttosto ampia o un piccolo raffio sarà sufficiente per questa tecnica

L’azione di pesca consiste nel far percorrere alle esche delle traiettorie parallele e trasversali alla secca o alla costa, al fine di esaminare quanto più possibile il fondale. La traina con piombo guardiano o con affondatore è particolarmente adatta per i fondali rocciosi o misti ad alga, dove lo sparide è solito cacciare.

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Pescare dentici a bolentino

L’azione di pesca del dentice a bolentino si articola in diversi passaggi fondamentali:

  1. Prima di tutto, assicurati che l’esca sia vitale e nuoti in modo naturale
  2. Una volta preparata l’esca, cala la zavorra sul fondo e regola la profondità utilizzando l’ecoscandaglio per individuare eventuali ostacoli o rocce che potrebbero danneggiare la lenza

La tecnica principale utilizzata nella pesca a bolentino è lo scarroccio, ovvero una sorta di traina priva di velocità. Consiste nel lasciare che l’esca nuoti nel modo più naturale possibile a circa 0,5 nodi, senza l’uso del motore. Questo approccio permette di imitare il movimento di una preda nel modo più naturale possibile, attirando così l’attenzione del dentice.

Per praticare al meglio questa disciplina è fondamentale avere un buon ecoscandaglio che ti permetta di sondare il fondo e individuare le migliori zone di pesca. Inoltre, assicurati di valutare accuratamente dove calare l’esca e regolare la profondità della zavorra in base alle condizioni del fondale.

Le migliori attrezzature per insidiare i dentici a bolentino

Oltre alla corretta tecnica di pesca, hai bisogno dell’attrezzatura giusta, ovvero:

  • Canna da pesca robusta: opta per una canna da bolentino potente e resistente, capace di gestire zavorre importanti e combattimenti complessi. Una canna con lunghezza tra i 2,4 e i 3,6 metri e una potenza di lancio di 30-80 grammi è ideale
  • Mulinello a ingranaggi maggiorati: scegli un mulinello leggero, ma robusto, con una buona capacità di linea e un recupero fluido. Assicurati che il mulinello abbia una resistenza adeguata alla taglia del dentice che intendi pescare
  • Lenza resistente: utilizza una lenza in monofilo o trecciato, con un diametro di circa 0,25-0,35 mm, in grado di sopportare la lotta con il dentice e le condizioni marine
  • Terminali robusti: prepara un terminale composto da un pezzo di lenza più corto, solitamente tra i 0,40 e i 0,60 mm di diametro, fissato alla lenza principale con un nodo a girella o a otto. Aggiungi ami robusti di dimensioni adeguate, come 2/0 o 3/0, e un piombo a sgancio rapido per regolare la profondità
  • Esche: scegli calamari, sardine, seppie o polipetti, assicurandoti di avere una scorta sufficiente per tutta la sessione di pesca

Infine, non dimenticare pinze per l’amo, forbici per tagliare la lenza, guanti da pesca e un contenitore per conservare le prede catturate.

Vertical Jigging per la pesca del dentice

Un’altra tecnica molto comune per insidiare questa specie è il vertical jigging. L’azione di pesca inizia con il lancio del jig, un’esca metallica, verso il fondale. Una volta che il jig raggiunge la profondità desiderata, inizia il vero divertimento:

  1. solleva rapidamente la canna per far salire l’esca e poi lasciala ricadere;
  2. ripeti questo movimento con un ritmo deciso, così da simulare il comportamento di una preda in difficoltà, irresistibile per un dentice affamato.

Durante il recupero, cerca sempre di mantenere una tensione costante sulla lenza per percepire immediatamente l’attacco del predatore. Quando il pesce abbocca, preparati a una lotta intensa. Il dentice è noto per la sua forza e resistenza. Dovrai quindi essere pronto a rispondere rapidamente e a tenere la lenza ben tesa per evitare che si rifugi negli anfratti rocciosi.

Quali attrezzature per catturare il dentice a vertical jigging?

  • Canna da vertical jigging: scegli una canna potente e affidabile, capace di contrastare le forti fughe del dentice. Deve essere anche sensibile per percepire i movimenti dell’esca, gli ostacoli e il contatto con il fondale. Opta per una canna specifica per jigging, con una buona azione di punta e una lunghezza tra 1,80 e 2,10 metri
  • Mulinello da jigging: usa mulinelli potenti con un’ottima capienza. Le configurazioni più efficaci sono quelle con mulinelli da casting o a tamburo rotante, che offrono una maggiore precisione e sensibilità. Assicurati che il mulinello abbia un buon max drag per resistere alle sollecitazioni durante il combattimento
  • Lenza trecciata (braid): opta per una lenza trecciata di alta qualità, con un diametro tra 0,20 e 0,30 mm. Il trecciato offre un’eccellente resistenza e una sensibilità superiore rispetto al monofilo, permettendoti di sentire meglio l’esca e le toccate del pesce
  • Finale in fluorocarbon: utilizza un finale in fluorocarbon con un diametro di almeno 0,50 mm. Questo materiale è meno visibile in acqua e offre una resistenza superiore all’abrasione, essenziale quando si pesca vicino alle rocce
  • Esche per vertical jigging: le esche migliori per il dentice includono grossi shad in gomma e metal jig. Gli shad come il Black Minnow, nelle dimensioni dai 90 ai 190 g, sono molto efficaci. Scegli colori sgargianti come Pink o Orange durante l’alba e il tramonto o in acque velate, e colori naturali in condizioni di sole alto e acqua limpida
  • Assist Hook: Abbinati ai metal jig, utilizza assist hook con polipetto in gomma per aumentare l’attrattività dell’esca. Gli assist hook devono essere robusti e affilati per garantire un’ottima penetrazione al momento della ferrata

Assimila bene questi concetti prima di procedere con la prossima tecnica di pesca dei dentici.

Pesca del dentice a spinning

L’azione di pesca a spinning per il dentice si concentra principalmente sugli strati d’acqua più vicini al fondo e nelle zone dove le pareti rocciose risalgono rapidamente.

Recupera l’esca a media velocità, adattandola alla tipologia di esca in uso. I minnow affondanti, ad esempio, sondano diverse profondità grazie alla loro paletta prominente e piombatura interna, che permettono un affondamento rapido. Alterna un recupero lineare a jerkate per attirare l’attenzione dello sparide.

Una volta allamato, il dentice opporrà una resistenza notevole e cercherà di ripararsi tra gli ostacoli sommersi. Perciò, durante la ferrata, sii pronto a cedere meno metri di lenza possibile per evitare che si incagli. La tua attrezzatura sarà messa a dura prova, quindi scegli strumenti all’altezza di questa specie:

  1. Canna da spinning medio-pesante: opta per una grammatura minima di 20-30g, con modelli in grado di lanciare artificiali da 100g o più
  2. Mulinello da spinning: affidabile, con un buon max drag. Scegli una taglia minima di 4000, ma preferibilmente un 5000
  3. Finale in fluorocarbon: ad alta resistenza, con un diametro di almeno 0,45 mm
  4. Minnow affondanti: esche ideali per sondare vari strati d’acqua. Prediligi colori naturali, “testa rossa”, bianco striato e tonalità acide
  5. Esche siliconiche: perfette per replicare i cefalopodi, cibo preferito del dentice
  6. Metal Jig: utili per lo shore jigging, una tecnica sempre più popolare

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Domande Frequenti

Che esca usare per il dentice?

  • Esche vive: calamari, sardine, seppie, polipetti, boghe, menole, occhiata, aguglia, sugarello, pagelli
  • Minnow affondanti
  • Esche siliconiche rappresentanti cefalopodi (polipetti, seppie, calamari).
  • Metal jig
  • Grossi shad in gomma

Dove si pesca il dentice?

Il dentice è particolarmente diffuso nel Mediterraneo dove trova il suo habitat ideale. In ogni caso, puoi trovare questo pesce in una varietà di ambienti, dai fondali rocciosi ai relitti sommersi, dalle praterie di posidonia alle coste sabbiose. La sua adattabilità gli permette di coprire grandi distanze, rendendolo una sfida emozionante per ogni pescatore.

Quanti nodi per la traina al dentice?

La velocità dell’imbarcazione durante la traina per il dentice dovrebbe essere compresa tra 0,5 e 1,5 nodi. Superare questa velocità potrebbe far girare l’esca su se stessa, rendendola inefficace.

Come pescare i dentici dalla barca?

Ci sono diverse tecniche per la pesca al dentice, una tra queste si svolge sulla barca. L’azione di pesca avviene a poppa e si caratterizza per il combattimento impegnativo, soprattutto se lo sparide ha dimensioni importanti.

La pesca ai dentici dalla barca si avvale della tecnica da pesca a traina di fondo che consiste nel:

  1. Calare l’esca a fondo
  2. Utilizzare un ecoscandaglio per seguire la batimetria del fondale
  3. Afferrare la canna quando il dentice attacca l’esca
  4. Quando il dentice abbocca, aumentare la potenza del motore
  5. Recuperare la preda alla fine del combattimento

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