La pesca del dentice a Bolentino è una tecnica che può dare grandi soddisfazioni soprattutto durante il periodo primaverile. Da marzo a giugno infatti questo sparide si avvicina alla costa per riprodursi. I luoghi migliori per insidiarlo sono sicuramente le profondità. Non è un caso che la traina a fondo sia la tecnica preferita per catturare i dentici.
Questo predatore della stessa famiglia delle orate e dei saraghi differisce dai suoi “cugini” per la sua dentatura. Il suo nome deriva proprio da una serie di denti aguzzi che utilizza in modo strabiliante per sminuzzare le sue prede. Tra quelle che vengono utilizzate come esche ricordiamo:
- Aguglie;
- Triglie
- Sardine;
- Sgombri;
- Cefalopodi.
In gioventù il Dentex dentex si ciba anche di crostacei e invertebrati. In ogni caso è possibile pescare questo predatore anche con artificiali. Per quanto riguarda il Bolentino si predilige il vivo, cercando di affondare l’esca fin dove stazionano gli sparidi.
In questo articolo vedremo come si articola l’azione di pesca al dentice a bolentino e quali attrezzature impiegare.
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Come si pesca il dentice a Bolentino?
In generale pescare i dentici non è mai semplice. Bisogna infatti attendere pazientemente e cercarlo in profondità mentre nuota solo o in branchi, se si tratta di esemplari giovani. Questo sparide è piuttosto pigro e pertanto dovremo fare diversi tentativi prima di catturarne uno.
L’azione di pesca si articola in questo modo:
- Assicuriamoci che l’esca viva sia vitale e nuoti in modo naturale;
- Caliamo la zavorra sul fondo e regoliamo la profondità usando l’ecoscandaglio;
- Aspettiamo che il pesce attacchi l’esca.
La tecnica utilizzata consiste nello scarrocciare l’esca a motore spento. Dalla barca a una velocità di circa 0,5 nodi si lascia che l’esca nuoti nel modo più naturale possibile. Questo approccio definito “scarroccio”, appunto, è una sorta di pesca alla traina dove però non c’è velocità.
Per praticare al meglio tale disciplina è fondamentare avere un buon ecoscandaglio. Questo strumento ci permette di sondare bene il fondo e individuare eventuali rocce e ostacoli che potrebbero danneggiare la lenza. Al fine di evitare incagli quindi è consigliato valutare bene dove calare l’esca e regolare la profondità della zavorra in base a questa informazione.
Infine, è fondamentale avere l’attrezzatura giusta e realizzare un innesco capace di allamare questo robusto predatore. Nel prossimo paragrafo vedremo cosa ci serve per vincere l’impresa.
Le migliori attrezzature per pescare il dentice a Bolentino
La scelta di attrezzature performanti e robuste può davvero fare la differenza nella competizione con questo predatore aggressivo. Ecco perché per insidiarlo a bolentino avrai bisogno di:
- Canna da pesca a bolentino: potente e resistente, capace di gestire zavorre importanti e sostenere i combattimenti più complessi;
- Mulinello a ingranaggi maggiorati: facile da maneggiare, leggero e allo stesso tempo robusto. Quello che ci vuole per resistere alle sollecitazioni più forti;
- Trecciato per la lenza madre: un monofilo con schema a due braccioli, ideale per i combattimenti più estremi;
- Terminale in fluorocarbon: per una resistenza incredibile;
- Amo da traina resistente alla salsedine.
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